Tassa Inps: l’ennesima “rapina” in busta paga!

La politica con una mano sembra dare e il fisco con l’altra toglie! Prima gli 80 euro in busta paga, ma non per tutti, adesso l’ennesima decurtazione dello 0,5%! Nell’Italia 2.0 la politica supera ogni limite di decenza e autorizza il fisco a perpetrare l’ennesima rapina nella busta paga di settembre.
Scatta infatti da questo mese la cosiddetta “tassa Inps”, il contributo di solidarietà previsto dalla legge Fornero per coprire i bisogni di un fondo di solidarietà che dal 2016 sostituirà la cassa in deroga.
Sulla carta il nuovo salasso sarebbe dovuto partire già dal gennaio di quest’anno, ma dalle nostre parti perfino tra il dire e il tassare c’è di mezzo il mare della burocrazia!!!
E così l’applicazione del contributo, deciso nel 2012, partirà solo ora, dopo nove mesi, perché la norma come al solito aveva bisogno di circolari attuative che la rendessero applicabile.
Si tratta di un prelievo dello 0,5% sul lordo dello stipendio (vedere la voce imponibile Inps) che è per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo a carico del dipendente.
Tradotto in soldoni, su un lordo di 2.000 euro i lavoratori dipendenti pagheranno lo 0,5%, quindi dieci euro, di cui 3,3 a carico del lavoratore e il resto del datore di lavoro. La cifra va però moltiplicata per nove mesi (più eventuale quattordicesima), calcolando gli arretrati. Si arriva così ad un taglio delle retribuzioni di una trentina di euro, che aumentano all’aumentare dello stipendio (ma i dirigenti sono esenti dal tributo). Dunque i lavoratori a partire da questo mese troveremo l’amara sorpresa di una decurtazione tutt’altro che trascurabile che tra l’altro renderà ben più esile la gratifica degli 80 euro concessa da Renzi.

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