Tagliare il Cuneo fiscale e introdurre la Patrimoniale. di Vanessa B.

di Vanessa B. Tassare ricchezza e rendita, detassare il lavoro. Ovvero introdurre una patrimoniale facendo pagare le tasse sul patrimonio e ridurre il costo del lavoro tagliando il cuneo fiscale.  E’ questa è la ricetta giusta per far ripartire il Paese!?
Il lavoro contrariamente alla ricchezza ed alla rendita, è un diritto fondamentale, un diritto pertanto non si dovrebbe tassare. In Italia il lavoro è tassato: paga il datore di lavoro e paga il lavoratore. Quello che paga il datore di lavoro, è denaro sottratto al suo guadagno ma anche a nuovi investimenti per far crescere e migliorare la sua azienda. Quello che paga il lavoratore, è denaro sottratto ai bisogni primari del lavoratore e della sua famiglia.
Detassare il lavoro, si compensa tranquillamente con un aumento di tasse sulle rendite finanziarie e sulla ricchezza. Chi ha rendite e chi è ricco, ha tutto il diritto di godersi la vita, l’importante è che paghi imposte adeguate. Il rilancio occupazionale passa obbligatoriamente da una detassazione del lavoro.
Fintanto che in Italia la tassazione sul lavoro resta elevata, è difficile attirare imprese straniere, convincendole a portare la produzione in Italia. Pensando che sulle monete d’oro non si paga l’IVA, mentre l’IVA si paga sui generi alimentari, ecc., si comprende che il sistema è da rivedere.
L’imprenditore deve essere invogliato a creare posti di lavoro, una tassazione del lavoro sostenibile, aiuta la creazione di nuova occupazione. In alcuni Paesi, non esistono le trattenute in busta paga: il lavoratore riceve il lordo, sarà poi sua cura pensare all’assistenza ed alla previdenza.
C’è un primo pilastro previdenziale uguale per tutti, poi c’è il secondo pilastro previdenziale che ogni lavoratore si dovrà costruire. Ma se non si ridurrà il carico fiscale sul lavoro, sarà difficile creare nuova occupazione.

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