Sullo sfondo l’eterno cantiere della Metro C, ma la parata del 2 giugno si farà lo stesso. Senza i Marò, ma si farà!

Un governo che decide sempre a metà. Senato e Province aboliti solo a chiacchiere, ma che ancora tengono e continueranno a tenere in piedi le loro pesanti e costosissime strutture, a prescindere dall’esito referendario di ottobre, e una parata militare del 2 giugno che si farà lo stesso anche se nel bel mezzo del cantiere senza fine della Metro C e nonostante i venti di crisi che soffiano sul Paese, ma senza far sfilare i due marò appena rimpatriati. Tante buone intenzioni. Tante chiacchiere. Tanto fumo, ma poi l’arrosto che non arriva mai!
Alla fine, la mano del chirurgo trema davanti al tavolo operatorio, tentenna sul corpo malato dell’Italia, e invece di incidere in profondità ed estirpare una volta per tutte il bubbone, abolendo Senato, Province e questa inutile parata del 2 giugno, il governo si limita a non far sfilare i due fucilieri della marina per evitare che siano “esibiti come bandierine politiche”. Giustissima decisione, ma non basta. Era la parata militare che andava sospesa in toto. Insomma, quel che il governo fa con i suoi “ni”, è sempre troppo poco. Così come è troppo poco lo stanziamento del governo per gli investimenti pubblici, così com’è troppo poco il taglio delle tasse sulla casa, così com’è troppo poco se non addirittura impercettibile il taglio del cuneo fiscale sul costo del lavoro, così com’è troppo poco il lavoro, la sanità, la giustizia, la sicurezza, il salario e la pensione degli italiani!

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