Pacchi di Natale.

di Alessandro Sallusti. Sotto l’albero del governo non ci sono strenne natalizie, ma pacchi nel significato milanese della parola: pacco, paccare, tirare pacchi, in altre parole fregature.

Quella più grossa è l’approvazione definitiva della manovra finanziaria che comporta un sensibile aumento della pressione media fiscale. Poi ci sono la riapertura dei porti alle navi delle Ong cariche di immigrati e la proroga dell’ospitalità per ventimila che avevano perso il diritto di rimanere in Italia per mancanza di requisiti. Ci sono le macerie lasciate dal reddito di cittadinanza e fa un certo effetto anche la diluizione dei debiti della Regione Sicilia nonostante i noti e accertati sperperi a norma di legge fatti in nome dell’autonomia. Non manca la svolta giustizialista sul fisco e sui processi infiniti.

Ma il pacco più inquietante è quello che contiene il tentativo di andare avanti con questo governo anche per tutto il 2020. Anzi, il pacco è il governo stesso, figlio della paccata che M5s e Pd ci hanno tirato a settembre quando, caduto il precedente esecutivo, hanno messo in piedi questa innaturale maggioranza per impedirci di andare a votare.

E così ci ritroviamo con questo blasfemo presepe giallo-rosso: Zingaretti, Renzi e l’asinello Di Maio che vegliano adoranti sul presunto messia Giuseppe Conte, Landini che porta regali manco fosse uno dei Re Magi e le Sardine che come i pastorelli presidiano la grotta. Manca la stella cometa, quella che indica la rotta. E in effetti questo governo non si capisce da dove arrivi né dove voglia andare. Per sapere se cadrà o no, non serve affidarsi alla logica della politica perché di logico c’è davvero ben poco. Credo che ci si azzecchi di più a consultare l’oroscopo o Frate Indovino. A suo svantaggio c’è che a sperare e tifare per la sua durata ci sono presunti esperti che in quanto a previsioni non ne hanno mai azzeccata una.

Chi può si goda queste festività, temo che il 2020, stante le cose, non sarà un «anno bellissimo», neppure Conte ha avuto il coraggio di ripetere la sciagurata previsione dello scorso anno. Per fortuna gli italiani in qualche modo si arrangiano sempre a prescindere da chi li governa. E proprio a loro faccio gli auguri di un sereno Natale. Noi, come tutti, stacchiamo due giorni, ci rivediamo in edicola venerdì 27.

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5 Responses

  1. Giorgia ha detto:

    Nel 2008, poco dopo l’insediamento della XVI Legislatura, diventa, a soli 31 anni, Ministro per la gioventù del Governo Berlusconi IV, mantenendo la presidenza di Azione Giovani.

    Nell’agosto 2008 il ministro Meloni ha invitato gli atleti italiani a boicottare la cerimonia d’apertura dei Giochi olimpici di Pechino in dissenso verso la politica cinese attuata nei confronti del Tibet. L’invito non è stato condiviso dal premier Silvio Berlusconi né dal ministro degli esteri Franco Frattini, designato a rappresentare l’Italia a Pechino. Anche la delegazione degli atleti azzurri a Pechino si è dissociata.[10] Meloni ha quindi affermato di non aver mai chiesto di non gareggiare, ma solo un gesto di solidarietà.[11]

    Nel settembre dello stesso anno, circa una polemica sull’antifascismo sorta all’interno di Alleanza Nazionale, dichiara: «Basta con questa storia del fascismo e dell’antifascismo. Siamo nati a ridosso degli anni ottanta e novanta, siamo tutti protesi nel nuovo millennio»; «difenderemo i valori sui quali si fonda la Costituzione e che sono propri anche di chi ha combattuto il fascismo».[12] Nell’occasione, l’Unione dei Giovani Ebrei espresse soddisfazione per le sue parole.[12]

    Il 1º agosto 2008 Meloni propone la nomina del suo vicepresidente in Azione Giovani, Paolo Di Caro, a direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani. La nomina viene criticata da parte di esponenti del PD.[13]

    Nel febbraio 2009 Giorgia Meloni ha sostenuto il decreto legge e il disegno di legge votato in Consiglio dei ministri per fermare all’ultimo momento l’attuazione del protocollo terapeutico concordato con la famiglia Englaro, e che ha innescato un conflitto tra Governo e Presidente della Repubblica, dichiarando «Siamo in condizioni eccezionali»[14].

    Nell’agosto 2009 Meloni diviene presidente del movimento politico giovanile del Popolo della Libertà, denominato Giovane Italia.[15]

    Nel novembre 2010 presenta, per conto del ministero, un pacchetto da 300 milioni di euro chiamato Diritto al Futuro, mirante a investire sui giovani e contenente nel complesso cinque iniziative, tra cui agevolazioni per i neo-imprenditori, bonus a favore dei precari, prestiti per gli studenti meritevoli.[16]

    Il 15 giugno 2012 rassegna le dimissioni dalla presidenza del movimento politico giovanile del Popolo della Libertà, Giovane Italia nominando al suo posto Marco Perissa.

    Nonostante lei stessa avesse votato a favore di tale riforma come deputata PdL, Giorgia Meloni si è in seguito dichiarata contraria alla riforma pensionistica Fornero.

  2. il Tasso del miele ha detto:

    Gentile Signora MELONI lei ha fatto anche il Ministro:cortesemente ci dica le sue realizzazioni concrete!
    In attesa di una Sua pregiata, Buon anno 2020

  3. Giorgia Meloni ha detto:

    Faccio un appello agli imprenditori, ai professionisti, ai lavoratori, a chi vuole lavorare e non vuole la paghetta di Stato: tenete duro, sta per arrivare un governo che ridarà all’Italia la voglia di pensare in grande!

  4. Vale'68 ha detto:

    Un presepe pieno zeppo di “asinelli” e di pesci in barile tutti propensi a farsi i fatti propri a spese dei soliti fessi!

  5. Bobo ha detto:

    Un pacco senza sorprese, pieno zeppo di carbone e di tante tasse!

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