Storace: con me Sindaco, Marò a casa o chiudo tutti i negozi indiani!

Il centrodestra temporeggia, traccheggia sul candidato sindaco di Roma. La scelta di Guido Bertolaso, da parte di Silvio Berlusconi, è stata appoggiata da Giorgia Meloni ma osteggiata da Matteo Salvini. Francesco Storace, l’outsider di La Destra, rompe gli indugi, scende in campo e corre da solo per accaparrarsi i voti degli elettori di destra delusi dal trio Brlusconi, Salvini e Meloni: “Mi dispiace molto per l’atteggiamento del centrodestra che cerca i candidati negli scantinati degli album di famiglia della sinistra!”, stigmatizza Storace che era stato chiaro a tale riguardo:
“Facciamo le primarie a destra tra tutti i candidati entro il 5 marzo o mi presenterò da solo”. E così è stato: dal palco del Teatro Quirino l’ex governatore del Lazio ha dichiarato battaglia e ha parlato ai suoi sostenitori di uno degli argomenti più cari agli elettori di destra, i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone:Se diventerò sindaco chiamerò l’ambasciatore indiano a Roma e farò chiudere tutti i negozi e i ristoranti indiani della Capitale se entro dieci giorni non torneranno a casa. Al ricatto si risponde con la fierezza e la dignità!”. Tra i punti più importanti del programma di Storace, il welfare con un mutuo sociale e poteri regionali al Comune soprattutto sulla gestione degli ospedali. E poi la sicurezza: maggiori investimenti sull’illuminazione pubblica e un coordinamento tra le forze dell’ordine con 100 zone chiave della città da istituire in accordo con la Prefettura, perché il territorio va controllato centimetro per centimetro. E infine l’ultima promessa di Storace ai romani: “La città che oggi vediamo invasa, pericolosa e sporca tornerà ad essere italiana, sicura e pulita!”.

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