Se oggi si rivotasse, la Raggi non andrebbe al ballottaggio!

Roma si sta mangiando, giorno dopo giorno, avviso di garanzia dopo avviso di garanzia, la dote di credibilità e soprattutto di consensi del Movimento5stelle. Un secondo procedimento per abuso d’ufficio è stato avviato nei confronti della Sindaca della Capitale, già indagata per la nomina di Marra e ora in concorso con Romeo, nominato capo della sua segreteria politica, nomina che di fatto gli triplicò lo stipendio: da 39 mila euro lordi l’anno, a 110 mila, scesi successivamente a 93 mila dopo l’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione. Ora, dato per scontato che nel Belpaese se non hai due o tre avvisi di garanzia non puoi fare neppure l’usciere, e pagato questo dazio, è possibile sperare che, tra un’udienza giudiziaria e l’altra, la Sindaca saprà trovare il tempo e la testa per affrontare i problemi dei romani? La risposta dei pentastellati stenta ad arrivare. I “43 successi di Virginia Raggi e del MoVimento 5 Stelle per Roma” (diventati “91” dall’oggi al domani!!!), non convincono più di tanto, e il fatto che l’aspirante premier grillino, Di Maio, se la riprenda con i giornalisti non graditi al suo Movimento, non lascia sperare niente di buono. La ‘letterina’ indirizzata all’Ordine dei giornalisti (è puro anacronismo che un esponente dei 5Stelle si rivolga ad un Ordine professionale che il suo movimento chiede dal 2008 di abolire), nella quale cita una serie di firme della carta stampata italiana e i loro relativi articoli, pubblicati quasi tutti il 3 febbraio e naturalmente dedicati alle vicende della giunta Capitolina, non è sufficiente a tenere buono il popolo grillino: Virginia Raggi è l’emblema dei 5stelle allo sbando, incapaci di governare, di costruire una squadra di governo credibile, di mantenere le promesse seminate in campagna elettorale. Infatti, stando agli ultimi sondaggi, se oggi si votasse per le comunali, Virginia Raggi, sarebbe rivotata solo dalla metà dei suoi elettori. Non solo, se si ripetesse il ballottaggio, Raggi lo perderebbe nei confronti sia di Roberto Giachetti del Pd (che a giugno dello scorso anno stracciò 67 a 33) e uscirebbe sconfitta anche se lo sfidante fosse Giorgia Meloni oppure Alfio Marchini. A dirla tutta la Raggi correrebbe il rischio di non arrivare proprio al ballottaggio, mentre il M5S che nel giugno del 2016 a Roma ha raccolto il 35,2 % dei consensi, oggi si fermerebbe appena al 24,6 %. Guadagnerebbero punti invece il Pd e Fratelli d’Italia: i dem passerebbero dal 17,9 % al 23,4 %, mentre la lista degli ex Pdl dal 12,3 arriverebbe al 15,6%.

CASO BERDINI. La sfiducia nei confronti della Sindaca è largamente diffusa, e  comincia a venire fuori anche dai suoi più diretti collaboratori. L’assessore all’Urbanistica della capitale, paolo Berdini, in un colloquio con ‘la Stampa’ avrebbe parlato di una sindaca “impreparata” e con “intorno una banda”: “Su certe scelte sembra inadeguata al ruolo che ricopre. I grand commis dello Stato, che devo frequentare per dovere, lo vedono che è impreparata. Ma impreparata strutturalmente, non per gli anni”. Lo dice della sindaca di Roma Virginia Raggi l’assessore all’Urbanistica della Capitale Paolo Berdini, in un colloquio con la Stampa. “Se lei si fidasse delle persone giuste… – si sfoga Berdini – Ma lei si è messa in mezzo a una corte dei miracoli. Anche in quel caso, io glie l’ho detto: ‘Sei sindaco, quindi mettiti intorno il meglio del meglio di Roma’. E invece s’è messa vicino una banda”. “Sono proprio sprovveduti – dice quindi Berdini su Raggi e Salvatore Romeo, il funzionario del Comune che le ha intestato una polizza assicurativa – Questi secondo me erano amanti. L’ho sospettato fin dai primi giorni, ma mi chiedevo, com’è che c’è questo rapporto?”. “Io sono amico della magistratura – dice anche Berdini – Paolo Ielo lo conosco benissimo, è un amico, ma lei è stata interrogata otto ore. Anche lì c’è qualcosa che non mi torna”.
LA SMENTITA DI BERDINI. L’assessore all’Urbanistica di Roma Paolo Berdini ha smentito a Rai News 24 di aver mai rilasciato un’intervista al quotidiano La Stampa: ‘Stavo parlando con due amici e il giornalista, questo piccolo mascalzone, ha carpito alcune frasi – ha detto Berdini – Sindaca impreparata? Tutti noi della Giunta siamo impreparati, anche io mi ci metto, l’avevo già detto. Non immaginavo il baratro che ho trovato: la città é messa in ginocchio’. Nel titolo dell’articolo si attribuisce a Berdini la frase ‘(Raggi) si è circondata di una corte dei miracoli’ in relazione a Raffaele Marra e a Salvatore Romeo e si definisce ‘sfogo’ quello dell’urbanista. ‘Non ho mai detto queste cose – ha risposto Berdini – Non mi fate scendere nello scantinato in cui e’ sceso questo poveretto’.
IL GIORNALE, CAPIAMO IL SUO IMBARAZZO. ‘Questa mattina l’assessore del Comune di Roma Paolo Berdini ha smentito di aver rilasciato delle dichiarazioni al nostro giornale sulla Giunta di Virginia Raggi’, sottolinea ‘La Stampa’ in una nota in cui ‘conferma parola per parola il colloquio con l’assessore Berdini pubblicato nell’edizione odierna a firma del giornalista Federico Capurso’. ‘Se umanamente si può comprendere l’imbarazzo dell’assessore – continua La Stampa – questo comunque non giustifica in alcun modo gli inaccettabili giudizi che Berdini ha pronunciato sul collega per cercare di smentire quanto riferito’.

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