Se apri gli occhi e chiedi giustizia, tu per ‘loro’ sei solo un populista!

di Maria Pia Caporuscio. E’ umiliante constatare di quanta ignoranza culturale e disonestà intellettuale è composta quella categoria, che si ritiene al di sopra degli altri, solo perché (per motivi mai dipendenti dall’eccellenza) si ritrova ad occupare certe poltrone. Falsità, arroganza e insaziabile sete di potere e di soldi sono i requisiti che li caratterizza. Esseri incapaci persino di comprendere la differenza tra le due parole più abusate di questi ultimi venti anni: populismo e demagogia.
Ogni volta che il popolo osa contestare le contro leggi imposte con la fiducia (per costringere questi voltagabbana ad approvarle pena la perdita della poltrona) sui danni arrecati, questi “signori” si difendono starnazzando parole a vanvera definendolo demagogo e populista.“La parola populismo è stata usata anche per indicare movimenti artistici e letterari, per la tendenza ad idealizzare il mondo popolare come detentore di valori positivi. ll populismo instaura una relazione diretta, non tradizionale, tra le masse e il leader, basato sulla fedeltà al leader e il sostegno attivo nella sua ricerca del potere, mobilitando la speranza e la fiducia delle masse nella realizzazione delle loro aspettative sociali, nel caso in cui acquisti un potere sufficiente”. Cosa c’è di dannoso nel populismo? E’ il popolo che spreca la sua esistenza lavorando tutto il giorno per mantenere se stesso e lo Stato ed è quindi sacrosanto pretendere che lo Stato non li ricambi danneggiandoli. Ma questa gente usa in modo dispregiativo questa parola in special modo contro Beppe Grillo che ha avuto il torto di formare un Movimento nel tentativo di riportare la legalità nel nostro paese.Demagogia invece è un termine di origine greca (composto di demos, “popolo”, e aghein, “trascinare”) che indica un comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo, mira ad accaparrarsi il suo favore a fini politici, per il raggiungimento e la conservazione del potere. Fu Platone a darne un’ulteriore definizione: la demagogia è nient’altro che la forma di governo corrotta che deriva dalla democrazia, forma corrotta del governo di molti. Onestamente chi può essere definito demagogo, il popolo privo di qualsiasi potere o la classe politica? A sostenere questi ridicoli demagoghi sono i media asserviti, non solo della carta stampata, ma soprattutto della Rai, che andrebbero obbligati a cambiare mestiere. Un giornalista non può dare notizie false. Un giornalista vero non si piegherebbe mai a questo vergognoso compromesso, sia per rispetto di sé stesso, ma anche per non danneggiare una dignitosa professione. Il compito del giornalista non è quello di assecondare le schifezze del potere, ma di sputtanarle informando i cittadini della realtà delle cose e non contribuire all’inganno, rendendosi complice di gente indegna, che danneggia la popolazione e la nazione.

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