Scuola chiusa per il Ramadan. Ma del debito non si occupa nessuno.

di Attilio Runello. In questi giorni le trasmissioni televisive e radiofoniche si sono interessate della decisione di una scuola italiana dove il consiglio scolastico ha deciso di chiudere in occasione della fine del ramadan. Chiusura di un giorno.
Lo hanno deciso perché hanno un discreto numero di alunni di religione islamica che in occasione della fine del ramadan non vanno a scuola.
Purtroppo abbiamo un conflitto in Europa in cui anche se non direttamente siamo coinvolti e riguarda il paese più grande in Europa.
lo scorso anno abbiamo visto arrivare sulle nostre coste centocinquanta mila migranti e siamo in difficoltà a gestire la situazione.
Da alcuni anni il paese è attraversato da una inflazione che erode il valore degli stipendi in un modo che non si vedeva dall’anno in cui siamo entrati nell’euro. Una inflazione che tocca in modo particolare i beni di prima necessita.
Dopo il Covid che ci è costato centocinquantamila morti, la permanenza a casa per due anni degli studenti, lo scorso anno c’è stata una impennata del costo dell’elettricità. Adesso sembra rientrata, ma soprattutto i commercianti non sapevano come fare.
Nel sud Italia rimangono un buon trenta per cento di disoccupati, e la presenza della mafia si fa sentire,
Quanto avviene a Gaza ha scosso le coscienze di molte persone.
Dal mondo arrivano notizie drammatiche di paesi che si contendono i territori, in altri bande armate di vario genere hanno il controllo della situazione.
Un attentato ha colpito la città di Mosca e non possiamo che rammaricarcene.
La questione della scuola e della chiusura per il ramadan ci sembra di importanza a livello locale. Purtroppo è stata politicizzata. Non si capisce perché alcuni si rifanno all’autonomia della scuola, mentre gli stessi quando le regioni chiedono un margine maggiore di autonomia innalzano le barricate.
Lo stato italiano ha un debito di 2840 miliardi e con il PNRR avrà un debito nei confronti dell’Unione di altri cento miliardi. Nessuno si preoccupa di ridurre questo debito. Lo stesso Draghi in un suo intervento ha parlato di indebitarci come Unione europea per far fronte alle spese per gli armamenti.
In definitiva è sorprendente che si discuta sulla decisione di un consiglio scolastico, ma nessuno si preoccupa dei debiti che continuano ad aumentare.
L’Inps che ha un bilancio annuale di circa duecento miliardi da decenni si occupa di pagare casse integrazioni, redditi di cittadinanza, assegni familiari, bonus di ogni tipo e dopo averci detto che andiamo tutti in pensione a 67 anni ci ha anche detto che quando andranno in pensione le persone che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995 si ritroveranno con una pensione svalutata di un terzo.
Ma l’argomento più importante sembra essere se i ragazzi devono o meno andare a scuola per il ramadan.

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