Attentato a Mosca: gravi le conseguenze. Putin adesso è più debole.

di Attilio Runello. Chi semina vento raccoglie tempesta. Gravi sono le conseguenze dell’attentato a Mosca da parte di forse sei terroristi che hanno dato la morte a oltre centodieci persone. Oltre gli innumerevoli feriti.
Gravi sono le conseguenze per un paese che con Putin ha saputo riportare l’ordine all’interno del paese dopo gli anni di caos con Eltsin, ma che ha adoperato il pugno di ferro con ceceni, georgiani, adesso ucraini tutti considerati alla stregua di ribelli e contro chiunque manifesti pacificamente contro la guerra.
L Russia era già stata colpita dagli attentati ad opera di ceceni negli anni Novanta.
Si ritiene che dalla Cecenia mussulmana molti si siano recati a combattere per l’Isis. Quando nel 2017 l’Isis venne sconfitto si stima che almeno cinque mila di loro sono rientrati a casa.
Il governo russo sta seguendo una pista  tagica. Ha arrestato quattro presunti terroristi con il passaporto tagico. Il Tagikistan non conferma.
Il governo ucraino si è dichiarato estraneo. Ma si è dichiarato estraneo anche dai danneggiamenti al gasdotto mainstream, che gli viene attribuito.
Di fatto la Russia si trova adesso a combattere con un altro nemico, quello che colpisce i civili indiscriminatamente. Quello che non ti consente di scappare nei rifugi quando suonano le sirene perché stanno arrivando i bombardamenti, come avviene in Ucraina quando arrivano i missili non sempre intercettati.
Quelli che per imprecisione o per volontà politica distruggono i palazzi e uccidono chi ci sta dentro.
E che loro da due anni mandano sulla martoriata ucraina. Gli ucraini non ne dispongono e gli americani non ne forniscono perché non vogliono portare la guerra sul territorio russo. Per evitare una escalation.
Gli ucraini lo fanno ugualmente con i droni di produzione ucraina e per lo più colpiscono la logistica russa. Oppure con i droni marini  affondano le navi militari.
Insomma non dovrebbero esserci loro dietro l’attentato. E dunque Putin adesso deve combattere su due fronti. E il secondo non sa nemmeno da dove arriva.

Attentato a Mosca: Putin adesso è debole.

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Nonostante la vittoria schiacciante alle elezioni che lo hanno riconfermato alla guida del paese, nonostante si stesse diffondendo l’idea che con l’uso della forza Putin possa ottenere quello che vuole nel suo paese e nei paesi vicini l’attentato di cui non si sa ancora il numero di morti lo ha reso improvvisamente debole.
I morti potrebbero essere 145. Oltre a un centinaio di feriti, molti gravi.
Putin ha dichiarato che i responsabili sono già stati presi. Si tratta di quattro persone con passaporto tagico che si trovavano vicino al confine con l’Ucraina.
Uno di loro ha dichiarato di essere stato assoldato via internet. In altre parole non saprebbe nemmeno chi lo ha pagato.
Il governo ucraino smentisce qualsiasi coinvolgimento.
L’azione – anche se i quattro terroristi sono stati catturati – fa capire quanto sia relativamente facile presentarsi in un luogo affollato e cominciare a uccidere indiscriminatamente.
Se lo hanno fatto in quattro chissà quanti altri lo potranno fare.
E non c’è stato in grado di difendersi efficacemente.
Gli Stati Uniti sono andati in Afganistan, lo hanno occupato e per anni hanno dato la caccia ai miliziani di Osama Bin Laden e al loro capo.
E gli Stati Uniti non avevano una guerra in corso.
Che lo voglia o no Putin dovrà combattere su due fronti, o forse su tre. Quello delle forze armate regolari ucraine attestate sul confine occidentale del Dnieper. Quelle che distruggono navi militari, danno a fuoco depositi di carburante e attaccano anche su territorio russo. E infine quelle degli attentati di cui non sanno ancora la matrice.
Inoltre la Nato, quella che lui considera il suo nemico si è allargata. Vi fanno parte  altri due paesi: Svezia e Finlandia. E il confine con la Nato si è dunque ulteriormente allargato.
Il gasdotto gravemente danneggiato nel Baltico – probabilmente da Ucraini – potrebbe essere il primo di molti altri.
L’Occidente ha nelle proprie banche trecento miliardi di dollari che sono stati congelati. Oltre a numerose proprietà di oligarchi russi.
Si tratta di capire se la prospettiva da parte di Putin è quella di porre fine al conflitto e riprendere gradualmente i rapporti con l’Occidente oppure di accettare una nuova guerra fredda dove i colpi bassi da una parte e dall’altra non possono mancare.
Nel frattempo l’isis continua a ribadire di essere all’origine dell’attentato. Truppe di mercenari russe sono dispiegate in diversi paesi africani in funzione anti isis. In particolare in Siria.

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1 Response

  1. Occhio di Lince ha detto:

    PUTIN è uno statista con la schiena dritta cosa che in Italia manca purtroppo

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