Salvini ripropone un prolungamento di Quota 100.

di Attilio Runello. Salvini ha appena proposto un prolungamento di Quota 100. Quota 100 è la formula fatta approvare dalla Lega durante il governo gialloverde che consente di andare in pensione in presenza di almeno trentotto anni di servizio all’età di almeno 62 anni.

Al momento si tratta dell’unica formula che consente di andare in pensione prima dei sessantasette anni, come stabilito a suo tempo dalla Fornero.

La legge Fornero era stata approvata dal governo Monti in un contesto in cui l’Europa ci chiedeva di far quadrare i conti da un lato e si cercava di trovare un sistema che consentisse in autonomia all’ente pensionistico di stato di poter continuare ad erogare le pensioni anche in futuro.

Era evidente che si trattava di una grande richiesta di sacrifici ai lavoratori italiani, in modo particolare a quelli che per ragioni di salute facevano fatica a continuare a lavorare o a quelli che perdevano il posto di lavoro, magari in un contesto aziendale dove si preferiva fare spazio ai giovani. L’unica eccezione era per i lavori particolarmente usuranti.

Quota 100 è andata in vigore dal 2019 e si protrarrà sino alla fine di quest’anno. Per le forze politiche di sinistra – pur così generose nei confronti degli immigrati – si tratta di una formula che deve concludersi.

Salvini – con la forza che gli proviene dall’essere un partito di governo – ha oggi proposto che possa essere prorogata.

Va precisato che quota 100 non solo consente di  andare in pensione a chi vuole al di sopra dei sessantadue anni – dunque non più giovanissimi – ma fa sì che queste persone liberino dei posti di lavoro disponibili per le nuove leve, sia nel pubblico che nel privato.

Che quota 100 abbia avuto successo si evince dal fatto che l’Inps ha ricevuto oltre duecentomila domande. Un numero sufficiente a far capire che l’esigenza di andare in pensione prima del sessantasette anni è sentita, ma al tempo stesso non tale da mandare in tilt il sistema pensionistico.

Quota 100 è stata una delle proposte della Lega che hanno sicuramente fatto convergere un ampio consenso politico a Salvini, probabilmente anche da parte di coloro che non ne stanno usufruendo al momento ma lo avvertono come un’attenzione della Lega di non chiedere un sacrificio eccessivo agli italiani in nome di altri valori fortemente voluti dalle sinistre.

Al momento il governo Draghi sta studiando la possibilità di una quota 102, 38 anni di contributi e sessantaquattro anni di età.

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