Questa manovra economica mette, stando ai dati di Banca d’Italia, poi gli italiani lo vedranno in busta paga e nella pensione da gennaio, 600 euro in media in più ai tre quarti delle famiglie italiane per tutto il 2024

Qui il ministro fa riferimento all’audizione in Parlamento tenuta da Banca d’Italia il 13 novembre: in quell’occasione la banca centrale ha fornito le sue stime su due provvedimenti voluti dal governo Meloni. Nel 2024, infatti, sarà riconfermato il taglio del cuneo fiscale pari a 7 punti percentuali per i lavoratori dipendenti con una retribuzione annua fino a 25 mila euro e pari a 6 punti percentuali per quelli che guadagnano fino a 35 mila euro. A questo si aggiunge la revisione temporanea dell’Irpef, che solo nel 2024 vedrà ridursi il numero delle aliquote da quattro a tre, estendendo l’aliquota più bassa, pari al 23 per cento, per lo scaglione di reddito fino a 28 mila euro (ora i redditi tra 15 mila e 28 mila euro hanno un’aliquota pari al 25 per cento).Secondo i calcoli di Banca d’Italia, «quasi tre famiglie su quattro trarrebbero benefici» da queste due misure. Il taglio del cuneo fiscale e la revisione dell’Irpef aumenterebbero il reddito delle famiglie di circa 600 euro annui, la cifra indicata da Salvini. Ma questo conto è fatto «rispetto alla legislazione vigente», chiarisce la Banca d’Italia. E in base alle leggi oggi in vigore, nel 2024 non ci sarebbe il taglio del cuneo fiscale: tolti i benefici, piuttosto contenuti, della revisione dell’Irpef, in concreto i lavoratori beneficiari del taglio del cuneo fiscale troveranno in busta paga i soldi in più che già stanno ricevendo in questi mesi.