Russia e Ucraina hanno iniziato a ‘parlarsi’, possibile compromesso sull’Ucraina ‘neutrale’.

Sotto le bombe si continua a trattare per una resa onorevole dell’Ucraina e sul piano diplomatico si apre uno spiraglio. Infatti, mentre gli scontri si avvicinano sempre di più a Odessa e a Kiev, un compromesso tra Russia e Ucraina potrebbe essere meno lontano. Insomma, nessuna svolta imminente, nessuna fine della guerra, almeno nell’immediato, ma almeno le due parti iniziano a parlarsi in maniera costruttiva e discutono essenzialmente di due punti fondamentali: la neutralità dell’Ucraina secondo il modello svedese o austriaco e lo status della Crimea, del Donbass e dei territori russofoni.

“Un compromesso sull’Ucraina neutrale secondo il modello svedese o austriaco è possibile. Questa è un’opzione che viene discussa ora e che può essere considerata un compromesso” fanno sapere dal Cremlino.

Per la Russia i punti chiave nella trattativa con Kiev sono la sicurezza delle popolazioni russofone nell’est Ucraina, la neutralità della stessa Ucraina e la sua smilitarizzazione.

Per l’Ucraina occorrono garanzie di sicurezza assoluta contro la Russia con un “accordo i cui firmatari si devono impegnare ad intervenire a fianco di Kiev in caso di aggressione” e la questione chiave è lo status della Crimea e del Donbass, così come una serie di questioni umanitarie, i diritti della popolazione russofona, lo status della lingua russa.

Sarà mai possibile un compromesso? Tornerà la tregua in quei territori devastati dalle bombe? E’ quello che spera tutto il mondo!

Il modello di neutralità di Austria e Svezia.

Austria e Svezia – i cui modelli sono stati evocati oggi da Mosca per l’Ucraina – sono arrivati alla scelta della neutralità attraverso percorsi politici molto diversi.

Austria - WikipediaAustria. Quella austriaca fu una scelta condizionata da un compromesso politico. Vienna si liberò dell’occupazione di Usa, Gran Bretagna, Francia e Urss successiva alla Seconda guerra mondiale grazie alla firma, da parte delle potenze occupanti, del Trattato di Stato del 15 maggio 1955.
Un mese prima i sovietici avevano chiesto a Vienna di sottoscrivere il Memorandum di Mosca con l’obiettivo di impedirle l’adesione alla Nato dopo il ritiro alle truppe di occupazione: un percorso analogo a quello probabilmente immaginato da Vladimir Putin e messo sul tavolo dei colloqui dalla delegazione russa.
Il 26 ottobre 1955 fu promulgata a Vienna la Dichiarazione di neutralità, un atto costituzionale del parlamento austriaco che quindi non poggia, sotto il profilo giuridico, su un accordo internazionale.
Si tratta di una legge fondamentale dello Stato che sancisce l’impegno perpetuo a rimanere fuori da qualsiasi conflitto, a non aderire ad alleanze militari e a non ospitare sul territorio nazionale basi militari straniere.

Bandiera della Svezia - WikipediaSvezia. La Svezia invece, quando scoppiò la Seconda guerra mondiale, era neutrale da più di un secolo, dalla fine delle guerre napoleoniche, e non prese parte al conflitto anche se nella prima fase concesse alcune facilitazioni logistiche alla Germania e in seguito, a partire dal 1944, agli Alleati.
Una posizione ribadita nel 1949 quando Stoccolma si rifiutò di entrare nella Nato.
Secondo il diritto internazionale, la Svezia si è impegnata a una “neutralità convenzionale” e quindi non a una neutralità permanente. Come membro dell’Unione europea è tra i promotori di un’intensificazione della politica comunitaria di difesa e sicurezza e le truppe svedesi – assieme a quelle finlandesi, norvegesi, estoni e irlandesi – partecipano al battaglione nordico.
A partire dal 2015, a seguito dell’attivismo militare russo, sono state aumentate le spese militari ed è stato rafforzato il dispositivo a difesa della strategica isola di Gotland, nel mar Baltico. A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina ha ripreso quota in Svezia il dibattito sull’adesione all’Alleanza anche a seguito dell’invio di armi a Kiev.

You may also like...

2 Responses

  1. vittorio f. ha detto:

    La guerra ci va vomitare ma chi la combatte a tutti i costi ci fa pena

  2. vittorio f. ha detto:

    Cari ucraini rassegnatevi ai russi, sono armati fino ai denti e vi faranno tutti a pezzi, non insistete in una difesa velleitaria. Risparmiate le vostre vite sacre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *