“Ruspisti” o “Buonisti”? L’Italietta siamo noi!

La domanda che i “ruspisti” rivolgono ai “buonisti” in fatto di migranti rischia di diventare il tormentone di questa estate: “Se ti senti tanto buono, perché non ospiti i profughi a casa tua?”. E i “buonisti” – laici o cattolici, del Pd o di sinistra che siano – toccati nel vivo, o rimangono zitti e si girano dall’altra parte facendo spallucce, oppure rispondono:“E perché dovrei? Vivo in uno Stato dove pago le tasse anche per aiutare chi ha bisogno. E’ lo Stato che deve occuparsene.”!
È tipico di una certa Italietta che butta cicche e cartacce sul marciapiede perché tanto paga le tasse anche per tenere pulite le strade, ma è soprattutto l’Italietta di chi le tasse non sa neppure che cosa siano, ma sporca allo stesso modo, fa ugualmente il buonista con le tasse degli altri, trasecola se qualcuno accosta i clandestini a monnezza e sorci tweettando “Elezioni per Roma il prima possibile! Prima che la città venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai clandestini”, ma poi non vuole in nessun modo rom e profughi nel suo quartiere, figuriamoci in casa propria, e che alla fine pensa di lavarsi la coscienza con un Sms a Telethon.
Siamo l’Italietta che manifesta contro la Tav ma va all’Expo in pendolino, che non vuole le discariche e le centrali nucleari sotto casa ma produce montagne di monnezza e brucia milioni di kilowatt, che non vuole le antenne dei ripetitori sul tetto di casa ma che sta incollata per ore al telefonino, che vuole i matrimoni gay, ma collassa quando apprende che la fidanzatina del suo unico figlio ‘maschio’ si chiama Roberto!

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