Blocco stipendi pubblico impiego. Un’altra bomba sul governo Renzi!?

I soldi non ci sono e quindi la politica, pur di salvare i propri privilegi ed il “magna-magna” degli amici degli amici, ha pensato, male, di rifarsi sulle spalle dei “soliti fessi”, pensionati e lavoratori pubblici non adeguando pensioni e stipendi al costo della vita! Ma così facendo ha palesemente violato, ammesso e non concesso che ancora valga a qualcosa, la Carta Costituzionale,
secondo la quale “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”. Questo sacrosanto principio è stato calpestato lasciando pensioni e salari fermi al palo – oltretutto dimezzati dall’effetto euro – con un’inflazione e un regime fiscale che ha di fatto ammazzato il ceto medio. Così dopo la bomba del blocco della perequazione delle pensioni al costo della vita, per cui lo Stato deve ai pensionati circa 17 miliardi di euro, si è accesa la miccia di un’altra deflagrazione: il blocco degli stipendi nel pubblico impiego, che rischia anch’esso di avere tutti i crismi dell’anticostituzionalità! Se i contratti nazionali del pubblico impiego fossero stati regolarmente rinnovati per tutti i dipendenti, durante gli anni che vanno dal 2010 al 2015, i costi non sarebbero stati inferiori a 35 miliardi di euro. A lanciare l’allarme è l’Avvocatura dello Stato nella memoria alla Consulta sulla costituzionalità del blocco dei rinnovi contrattuali della P.A.. La memoria, infatti, guarda all’udienza della Corte Costituzionale in calendario per domani 23 giugno, quando sarà esaminata la questione di legittimità costituzionale sul blocco dei contratti del pubblico impiego: “L’onere della contrattazione di livello nazionale, per il periodo 2010-2015, relativo a tutto il personale pubblico, non potrebbe essere inferiore a 35 miliardi, con “effetto strutturale di circa 13 miliardi annui dal 2016”. Così l’Avvocatura dello Stato nella memoria alla Consulta sulla costituzionalità del blocco. A questo punto 17 miliardi di euro da restituire ai pensionati più 35 miliardi di euro da rendere agli Statali fanno più di una manovra finanziaria. Pertanto, oggi più di ieri, il problema del governo Renzi è il seguente: dove andare a prendere tutti questi soldi? Sempre dai “soliti fessi”!?

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