Riscaldamento globale. Incuria totale.

di Redazione. Professoroni, esperti e tuttologi, come sempre e quando ormai il danno è fatto, ci fanno la lectio magistralis a reti unificati su terremoti, alluvioni, tempeste, siccità e calamità naturali di ogni tipo.

Cosa si poteva fare e cosa non si doveva fare. Come prevenire e come curare. Insomma, il classico ‘chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati’! Ma poi, passata la tempesta, torna il sereno e …non se ne parla più fino alla prossima tragedia!
Una cosa è certa: il clima sta cambiando. I ghiacciai si stanno sciogliendo, il livello del mare si sta alzando, le temperature pure e il nostro bel clima mediterraneo sta lentamente scomparendo per far posto a tornado, trombe d’aria, bombe d’acqua, terremoti, frane e alluvioni.
Il clima sta cambiando, è vero, ma quello che non cambia è l’atteggiamento dei governi nel cercare di limitare le emissioni di CO2 nell’atmosfera per evitare il surriscaldamento della crosta terrestre che sempre secondo loro, i professoroni dei talk show, sarebbe il responsabile ‘numero uno’ dei ripetuti disastri idrogeologici che hanno messo in ginocchio non solo l’Italia, ma il mondo intero.
Ma se lorsignori adottano politiche amiche dei fumi e del carbone, se ci costringono a cambiare l’auto ogni tre, quattro anni fino ad arrivare all’Euro 6 per poi scoprire che le nuove vetture, vendute come ecologiche, inquinano come le Euro1, se lorsignori ci fanno fare la raccolta differenziata dei rifiuti e poi ci sono i fuochi delle discariche illegali, se ci fanno montare i pannelli solari e poi oltralpe ci sono decine di centrali nucleari, allora noi cittadini cosa possiamo fare?
La natura si ribella allo sfruttamento scriteriato degli uomini. La furia sterminatrice arriva, butta giù case e ponti, strade e milioni di alberi.
Ecco, gli alberi, quelli che dovrebbero garantire un’aria più respirabile e abbassare le temperature del suolo con la loro ombra, vengono decimati da incendi, alluvioni e uragani. E nessuno li ripianta! Serviranno oltre 100 anni per vederli come prima.
Ma non c’è prevenzione che tenga davanti alle catastrofi naturali. Che si fa, si alzano muri di cemento armato per riparare le case costruite in riva al mare, sulle sponde dei fiumi o alle pendici dell’Etna? Curare il clima. Inquinare di meno. Meno burocrazia e meno abusivismo, meno condoni e più demolizioni. Questo è il solo antidoto ai fenomeni atmosferici.

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