Renzi: “L’Europa non è più il luogo chiave come lo era vent’anni fa”.

di Matteo Renzi. Agosto volge al termine e diciamo che ce ne stiamo accorgendo: dopo tanto caldo è arrivato il maltempo. Ce ne accorgiamo anche dai timidi segnali di risveglio della politica.

1. Sveglia, Europa!

In realtà vi confesso che sono davvero sbigottito nel vedere la differenza tra il dibattito internazionale, che seguo per passione personale, e quello italiano, che seguo per dovere professionale.

Il mondo sta assistendo a fenomeni di cambiamento profondi: l’equilibrio geopolitico si sta spostando. La recente riunione dei Brics in Sudafrica dimostra una nuova voglia di protagonismo di zone del mondo che noi abbiamo sempre considerato periferiche, dall’Asia all’Africa al Sudamerica. Sono il 40% della popolazione mondiale, ma ormai sono anche il 30% del PIL mondiale. E il G7 rischia di perdere influenza. E l’Europa non è più il luogo chiave come lo era vent’anni fa. Ma noi europei siamo comunque centrali, dicono i più. Lo siamo stati in tutto, è ovvio che ci riteniamo tali. Giusto.

Ma siamo sicuri di esserlo ancora? E la domanda non è retorica.

Il problema è che noi siamo mezzo miliardo su otto miliardi. Che siamo divisi e frammentati. E che la nostra guida istituzionale sembra molto concentrata sui fattori burocratici e poco sulla politica. Essendo l’Unione Europea una delle più grandi conquiste di pace della storia – un luogo divenuto di cooperazione mentre prima vi si combattevano guerre fratricide – siamo molto orgogliosi, ed è giusto, ma rischiamo di dare per scontato ciò che siamo. E invece gli altri Paesi corrono, nonostante le difficoltà che anche altrove si incontrano. Non è che in Cina siano tutte rose e fiori, non è che il Sudamerica improvvisamente sia uscito dalla crisi economica, non è che in Africa all’improvviso sia scomparsa la corruzione: tutt’altro. Ma anche il vertice Brics dimostra come i Paesi emergenti (direi pure: i Paesi ampiamente emersi) abbiano una voglia di futuro molto più entusiasta rispetto al vecchio continente. Sveglia Europa, verrebbe da dire. Sveglia! Proveremo a dare la sveglia impegnandoci tutti insieme per le elezioni del 9 giugno sotto il simbolo del Centro. Perché questa destra sovranista sta fallendo la prova di governo. E questa sinistra populista sta fallendo la prova dell’opposizione. Per chi è interessato: qui la mia intervista al Quotidiano Nazionale su questi temi.

2. La civiltà degli italiani.

Sergio Mattarella ha concluso il Meeting di Rimini con un discorso, a mio avviso, molto bello.

Qualcuno ha voluto leggerlo in contrapposizione al Governo che sui temi dell’immigrazione appare fortemente in difficoltà. Del resto se prometti di chiudere i porti e poi raddoppi gli sbarchi è evidente che hai perso ogni tipo di credibilità. A me pare tuttavia che si debba guardare ad altro per giudicare davvero le parole del Presidente della Repubblica e soprattutto valorizzerei l’insistenza sul tema dell’amicizia, colonna da sempre del Meeting (per chi è interessato qui il mio editoriale sul Riformista proprio sull’esperienza di Rimini).

Mi hanno certo colpito alcuni passaggi sull’immigrazione, a cominciare dal ricordo di quel ragazzino del Mali il cui povero cadavere andammo a riprendere con altre decine in fondo al mare e vi trovammo cucito – dentro la camicia – uno spazio per tenere la pagella. Che ancora oggi a ripensarci mi commuove. E però mi fa essere orgoglioso di cosa siano gli italiani: quando decidemmo di andare a riprendere la nave con dentro i cadaveri risposi a quelle opposizioni che criticavano lo sperpero di soldi pubblici dicendo che noi italiani siamo fatti così. Abbiamo secoli di civiltà alle spalle e non vi rinunceremo per qualche istante di populismo crudele. E il bello è che così la pensano quasi tutti i nostri connazionali, anche quelli che magari poi votano per partiti che sostengono tesi opposte. Forse è contraddittorio, ma è un tratto bellissimo della nostra identità nazionale.

A proposito, domani a Venezia si inaugura il Festival del Cinema con un film il cui protagonista principale è Pierfrancesco Favino tratto dal libro di Sandro Veronesi “Il Comandante”. Qualche affezionato lettore dell’Enews sa che per me questa storia è una storia speciale. E non a caso la citai nel mio intervento in Senato sul dramma di Cutro: per chi avesse voglia di vederlo/rivederlo è qui. L’idea che il Festival del Cinema di Venezia si apra con questa pellicola mi emoziona.

3. L’elezione diretta.

L’elezione diretta del Sindaco d’Italia è da sempre l’obiettivo di molti di noi. Scegliere chi ci governa è giusto.

Trent’anni fa l’Italia eleggeva i primi sindaci votati direttamente dai cittadini. Solo chi ha un minimo di memoria istituzionale si ricorda come fosse un disastro andare in consiglio comunale con un sindaco e uscirne con un altro. Aver affidato a una persona il compito di rappresentare la comunità non è la negazione della democrazia, come dice chi ha paura dei voti: è la massima espressione della democrazia.

Dunque noi andiamo avanti con questa proposta che abbiamo presentato ai cittadini da sempre, l’ultima volta alle elezioni politiche con il simbolo del Terzo Polo. Far diventare il cittadino arbitro, come diceva la migliore cultura costituzionale italiana, è uno sforzo difficile da realizzare ma doveroso per contrastare l’antipolitica e la confusione. Mia previsione: la destra non avrà il coraggio di andare avanti. Sono troppo divisi. E l’elefante nella stanza si chiama Roberto Calderoli che sul disegno di legge sull’autonomia si sta giocando la partita della vita. A trovare un punto di caduta sull’elezione diretta del premier potrebbero pure riuscire, anche se hanno già perso un anno. Ma sull’autonomia li vedo ancora molto in panne. Sintesi: resterà tutto com’è, anche se spero di sbagliarmi.

Ma a maggior ragione, visto l’immobilismo del Governo, noi dobbiamo rilanciare sulle riforme. Qui trovate il link al disegno di legge costituzionale che ho presentato in Senato insieme agli amici di Italia Viva e che ricalca fedelmente l’impegno elettorale che abbiamo preso con gli elettori e dal quale noi non ci tiriamo indietro.

Pensierino della sera:

Intanto stanno arrivando i nodi al pettine della legge di bilancio. La Meloni si è rimangiata il blocco navale, Salvini si dovrà rimangiare le promesse sulle pensioni. Si stanno facendo una scorpacciata di passi indietro. Non riusciranno a fare nulla di quello che hanno promesso. Li voteranno lo stesso? Bella domanda.

Agenda: 

– Stasera alle 21.45 su Rai Due sono ospite di FILO ROSSO

– Sabato alle 18 vi racconto un paio di idee sul futuro parlando alla festa di Italia Viva Firenze

– Martedì 5 settembre accogliamo cinquecento ragazzi nella meravigliosa cornice siciliana per iniziare la IV edizione della scuola di formazione Meritare l’Europa. Un percorso cominciato al Ciocco nei giorni della crisi del Conte 1, proseguito a Castrocaro in piena emergenza Covid, continuato a Ponte di Legno con il governo Draghi. Adesso a Terrasini (Palermo). Stare con i ragazzi e condividere con loro pensieri e stimoli mi dà una carica pazzesca, credetemi. Forse recuperiamo ancora 8 posti: se qualche under 30 si vuole prenotare last minute, mandi un sms a questo numero +39 377 087 0097 (Luca di Egidio) e proviamo a liberare ancora qualche spazio. Al massimo ci si stringe!

Chi vuole darci una mano per la realizzazione della scuola o della festa può aiutarci con un piccolo versamento qui.

Chi vuole iscriversi a Italia Viva ha tempo fino al 30 settembre.

Chi vuole aiutarci a crescere sui social sappia che abbiamo l’obiettivo di arrivare a 5 Milioni totali di followers: una bella macchina pronta a correre verso le europee. Segnalo particolarmente i link per iscriversi a:

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Un sorriso

PS. Di solito non uso mai l’enews per fatti personali. Ma oggi è il compleanno della mia mamma. E siccome è il primo compleanno un po’ più tranquillo dopo tante sofferenze (dall’ultimo compleanno sono arrivate tre sentenze di assoluzione, sulle quali noi non avevamo dubbi ma vederle riconosciute in nome del popolo italiano fa comunque piacere), ci tengo a farle gli auguri anche qui. Forza mammina che sei ancora giovane. E poi se pensi alla Nonna Maria che viaggia per i 103 anni…

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