Il paragone tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, stigmatizzato dal “meno tasse per tutti” e da una strizzatina d’occhio agli evasori con l’innalzamento del “limite dei contanti a 3mila euro”, sorge spontaneo. Tant’è che Silvio Berlusconi rimprovera a stesso di non essere il padre politico del leader dei Dem e a Matteo Renzi in primis di non essere nato sotto l’omra del “Biscione” e in secundis di avergli copiato pari-pari, pure nel progetto del Ponte sullo stretto di Messina, il suo programma elettorale. L’unica differenza tra i due è che l’uomo di Arcore era stato votato alla guida del Paese da milioni di elettori possedendo tre reti televisive e che l’altro, invece, il ragazzotto di Firenze, non è mai stato eletto dagli italiani a Palazzo Chigi e le televisioni le occupa tutte, comprese quelle dell’ex Cavaliere!
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