Questo tatuaggio non lo voglio più!

A volte capita, e purtroppo non raramente, di farsi un tatuaggio, e poi non accettarlo più. Che cosa fare? La rimozione del tatuaggio può esser fatta chirurgicamente o con tecnica laser.
Asportazione chirurgica del tatuaggio. Consiste nell’asportazione completa del tatuaggio. Se il tatuaggio è di notevoli dimensioni ciò comporta la rimozione in più tempi. Ne deriva sempre una cicatrice di lunghezza e maggiore rispetto a quella del tatuaggio. La tecnica chirurgica è oggi poco utilizzata per gli esiti cicatriziali. Si pratica in anestesia locale rimuovendo il tatuaggio e la cute interessata. A seconda della grandezza e della sede, l’intervento viene effettuato in un tempo unico o in più sedute. Talvolta è necessario anche utilizzare tecniche di chirurgia plastica. Attualmente l’intervento può essere giustificato, forse, dalla rapidità e dalla radicalità dell’asportazione del tatuaggio. Tale risultato però ha un prezzo alto da pagare: una o più cicatrici evidenti!
Rimozione del tatuaggio con laser. Recentemente sono stati sperimentati con successo nuovi tipi di laser come il CO2 e l’Erbium, che agiscono selettivamente sul pigmento delle cicatrici uccidendo le cellule che hanno assorbito il colore ma senza danneggiare la pelle. A questo punto il naturale ricambio cellulare fa sì che quelle colorate siano sostituite con nuove cellule, prive di pigmento. Con il laser CO2 e l’Erbium si può rimuovere il tatuaggio con una singola applicazione ma si assiste spesso ad esiti discromici e atrofico-cicatriziali. Oggi la metodica laser più sfruttata è quella che utilizza il meccanismo di fototermolisi selettiva utilizzando lunghezze d’onda peculiari e potenze di emissione del raggio laser molto elevate per tempi infinitesimi nell’ordine di nanosecondi. Tali laser sono denominati Q-Switched. Questa tecnica permette di ottenere la frammentazione del pigmento colorato e la sua progressiva eliminazione per mezzo di degradazione attraverso cellule “spazzino” o con eliminazione transcutanea. L’enorme vantaggio di tale metodica è quello di limitare enormemente l’effetto termico sui tessuti circostanti e quindi ottenere un brillante risultato estetico. Il processo di asportazione del tatuaggio è graduale e prevede diverse sedute. È importante sottolineare la gradualità dell’asportazione per ridurre al minimo i rischi di una inestetica cicatrice.
Elettrosalatura. È una nuova tecnica basata sull’uso di sale sulla zona tatuata e successivi peelings diatermici eseguiti con elettrocoagulatori programmabili.
Tipi di laser. Vengono utilizzati vari tipi di laser, con lunghezza d’onda differenti. Ogni pigmento infatti è sensibile ad una sola lunghezza, e questo fa sì che per eliminare un tatuaggio colorato occorrano diverse sedute, con laser diversi:
• Alessandrite: per eliminare il colore blu, il nero, il verde.
• Ruby laser: per eliminare il nero, il blu, il verde.
• Pulsed dye laser: per eliminare il giallo, il rosso, l’arancione e il viola.
• Nd yag (1064 nm): per eliminare il blu, il nero, l’arancione, il viola e il rosso.
La rimozione avviene in più sedute (in genere dalle 3 alle 8 sedute) a seconda del tipo di colore, tipo di pigmento e profondità del tatuaggio. Per poter valutare i risultati è necessario attendere dalle 4 alle 8 settimane. Infatti la resa estetica del trattamento varia in base al tipo di pelle e alla composizione dei pigmenti utilizzati. Il costo del trattamento varia dai 250 ai 500 euro a seduta, a secondo del numero dei colori e della grandezza del tatuaggio.

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