Povera l’Italia più poveri gli italiani, ma il peggio deve ancora venire.

Matteo Renzi è un italiano vero, uno che con le chiacchiere ci manda avanti i treni. Ma il ragazzotto di Firenze, tutto chiacchiere e distintivo, è tipo sveglio, scaltro e furbo. Sa fin troppo bene che non potrà mai cambiare l’Italia né oggi, né domani. Un po’ per le resistenze interne delle varie caste, ma soprattutto perché siamo in Europa
e a Bruxelles è la Merkel che detta legge a tutti coloro che hanno aderito alla sua Ue! Renzi aveva promesso – sempre e solo a chiacchiere s’intende – una rinascita soprattutto economica contro “gufi” e “rosiconi”, ma i fatti, più che i dati che il governo usa a proprio uso e consumo, dimostrano che la ripresa non c’è. E la Ue non aspetta, batte cassa e pretende dall’Italia altre manovre di bilancio perché il pil latita e la spesa pubblica lievita. Insomma, la morale è sempre quella: nuovi sacrifici da chiedere ai “soliti fessi”. Renzi ha fallito su tutti i fronti e anche lui lo sa fin troppo bene, ma non può fallire il pagamento del debito pubblico da corrispondere all’esattoria di Bruxelles. Così, da buon italiano, fa la moina: quando sta in Italia fa la voce grossa contro l’Unione europea, facendoci credere di impegnarsi a farle cambiare le regole sul vincolo di bilancio, operazione praticamente impossibile, e poi quando va dalla Merkel a prendere ordini si rimette con la coda in mezzo alle gambe. In Europa e nel mondo, purtroppo per noi, Matteo Renzi conta meno del due di briscola. E non appena rimette piede in Italia non gli resta che scaricare la responsabilità dei suoi insuccessi sull’Europa stessa e le tasse sulle spalle dei “soliti fessi”. Alla resa dei conti, il peggio deve ancora venire. La Troika non si lascerà infinocchiare, come noi italiani, dalle chiacchiere del “premier senza voto” e questo significa che gli italiani corrono il rischio di subire altre “cure”, come quella greca o portoghese, che in realtà non guariscono ma portano il malato dritto, dritto all’altro mondo. Se Renzi saprà rifilare la supposta agli italiani, magari spacciandola come medicina dolorosa, ma indispensabile per uscire fuori dal tunnel, bene. Altrimenti la Troika è già pronta all’ennesimo cambio di guardia a Palazzo Chigi.

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