Pordenone: il velo, la bambina e la maestra coraggiosa.

di Michele Macelletti. In una piccola scuola elementare di Pordenone, una bambina di soli 10 anni, nata in Italia da genitori immigrati, ha fatto il suo ingresso con il niqab, quel velo che lascia scoperti solo gli occhi.

La maestra, con la sua autorità di pubblico ufficiale, ha deciso di intervenire.

“Togli il velo,” ha detto, “perché qui si studia a volto scoperto.”

Non è la prima volta che in quella scuola alcune bambine, già alle elementari, sono costrette dalle loro famiglie a indossare il velo. E così, tra le aule e i corridoi, si combatte una battaglia silenziosa tra tradizione e modernità, tra il diritto di mostrare il proprio volto e l’oppressione di un simbolo.Pordenone, bimba a scuola con il niqab a 10 anni: la maestra le fa scoprire  il volto ma scoppia la polemica - BreveNews.Com
Il niqab, oltre a essere un indumento, è un pesante mantello di pregiudizi e divisioni. Le sue radici affondano nel fondamentalismo wahhabita dell’Arabia Saudita, ma ora si è diffuso in altri paesi fondamentalisti. In Francia, Belgio ed Egitto, il velo integrale è stato vietato nei luoghi pubblici e nelle scuole. Ma qui, in Italia, la situazione è più complessa.
La maestra di Pordenone ha scelto la sua strada, e forse ha aperto una breccia. Ma il dibattito continua, e la bambina con gli occhi scoperti è al centro di esso. Nel suo sguardo, si riflette la lotta tra identità e libertà, tra tradizione e modernità. E mentre il mondo osserva, la piccola tiene saldo il suo diritto di essere se stessa, velo o non velo.

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