Il ‘Ponte’ di San Pietro e Paolo.
Roma e Freeskipper Italia festeggiano Il Ponte di San Pietro e Paolo del 29 giugno! I Santi Pietro e Paolo, infatti, sono i patroni della Città eterna.
I due apostoli che proprio a Roma furono uccisi per aver annunciato il Vangelo di Gesù, divennero così martiri delle persecuzioni anticristiane di Nerone.
Si racconta che Pietro, per rispetto alla crocefissione del Cristo, volle essere messo in croce con la testa in giù e che Paolo venne decapitato nell’attuale zona delle Tre Fontane. La leggenda vuole che la sua testa, recisa dal collo, sia rimbalzata tre volte e che, ad ogni urto sul terreno, abbia miracolosamente fatto spillare una fonte d’acqua, e che dai tre rimbalzi che fece il suo capo mozzato sgorgarono tre fonti (Abbazia delle Tre Fontane).
La ricorrenza nasce dalla tradizione che ricorda il martirio dei due apostoli che vennero a Roma nello stesso periodo dalla Giudea e vennero martirizzati lo stesso giorno, anche se in luoghi diversi.
Con il tempo i due apostoli furono considerati anche loro i fondatori della nuova Roma. Infatti Papa Leone Magno, verso la metà del secolo V, si rivolse in un sermone pronunciato in occasione di questa festa, a Roma personificata ricordandole che gli apostoli le avevano portato il Vangelo di Cristo, trasformandola da maestra di errore in discepola di verità. Quelli sono i santi padri tuoi e i veri pastori che ti fondarono, molto meglio e molto più felicemente di coloro per opera dei quali fu stabilita la prima fondazione delle tue mura, rammentando che Romolo aveva macchiato la nascita della città col sangue fraterno.
La festività sarebbe celebrata dal 258. Fino ai primi decenni del ‘900 il 29 giugno si faceva festa grande, a Roma, con le classiche scampagnate fuori porta: presso le osterie e le fraschette si poteva mangiare pagando solo lo scommido all’oste e portandosi da casa il fagotto.
San Pietro e San Paolo sono citati nei giochi dei ragazzini romani dell’800. Alcuni di loro, prendendosi per mano, cantavano: San Pietro e San Paolo, opritece le porte!. E un’altra coppia di ragazzini, i due capi-gioco sorteggiati, dopo aver deciso, in segreto tra di loro, due parole d’ordine, ed abbinatele sempre in segreto all’Inferno una ed al Paradiso l’altra, presisi anch’essi per le mani ed alzate le braccia ad arco, rispondevano: Le porte stanno aperte pe’ cchi ce vòle entra’!
Al giorno d’oggi, ufficialmente, la celebrazione della festa patronale di Roma comincia la sera del 28 giugno, nella Basilica Vaticana, quando la statua di San Pietro viene vestita da pontefice. Successivamente hanno luogo una serie di riti che vanno da “vesperoni”, con in sottofondo il coro della Cappella Sistina, alla benedizione dei palii conservati nella nicchia sotto l’altare della Confessione.
Ogni 29 giugno, al tramonto si svolge anche una processione, che ha come particolarità quella di portare una reliquia di San Paolo: la sua catena composta da 14 anelli di ferro, attualmente custodita nella basilica di San Paolo Fuori le Mura (così come la catena di San Pietro è custodita in San Pietro in Vincoli, dove si possono anche ammirare la meravigliosa tomba di Giulio II° ed il Mosè, entrambe opere di Michelangelo).
Dopo il tramonto la cupola della basilica di San Pietro è illuminata a giorno da decine di fiaccole, mentre sopra Castel Sant’Angelo vengono fatti esplodere i fuochi d’artificio: la girandola di Castel Sant’Angelo ovvero uno spettacolo di giochi pirotecnici che ha luogo, come nel medioevo, a Castel Sant’Angelo illuminando il cielo del centro storico della città.
Centro delle celebrazioni della festa di Pietro e Paolo sono tutte le chiese cattoliche, soprattutto la Basilica di San Pietro con la celebrazione eucaristica del Santo Padre alle ore 9,30. Il Papa pregherà poi l’Angelus a mezzogiorno in Piazza San Pietro.
L’area davanti a Piazza San Pietro verrà tradizionalmente decorata con immagini fatti di petali, la cosiddetta “Infiorata“.
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