Adesso i figli possono portare il cognome della madre.

Ormai è storia vecchia. Dove non arriva il Parlamento a legiferare, lo fa la magistratura. E lo fa anche nel merito dell’attribuzione del cognome materno al nascituro. Risale a quasi 40 anni fa la prima proposta in Parlamento per poter dare ai figli il cognome della mamma, e lì giace! Ma da oggi, dopo anni di lotte e rivendicazioni,
i figli potranno finalmente avere il cognome della mamma. “La Corte costituzionale ha accolto oggi la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di appello di Genova sul cognome del figlio. La Corte ha dichiarato l’illegittimità della norma che prevede l’automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori”. La Consulta si è così pronunciata sul ricorso presentato dalla Corte d’Appello di Genova per il caso di una coppia che si è vista negare la possibilità di attribuire al figlio entrambi i cognomi dei genitori. In mezzo c’è un bambino, figlio di una coppia italo-brasiliana, a cui i genitori vogliono aggiungere a quello paterno il cognome materno. L’attuale sistema, infatti, prevede l’attribuzione automatica del cognome paterno. Un principio che non è sancito da una norma specifica, ma che si ricava da disposizioni regolatrici diverse, a cominciare da alcuni articoli del codice civile. Quanto tutto ciò sia vecchio e superato, oltre che palesemente ingiusto e discriminatorio, lo dimostra anche la crescita di richieste alle Prefetture di genitori che vogliono aggiungere ai propri figli il cognome materno. Sì, perchè questa era fino a ieri l’unica strada possibile, ma fonte di un’ingiustizia sostanziale, visto che i prefetti decidono in maniera diversa, a seconda che ritengano meritevoli o meno di tutela i motivi alla base della richiesta.

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