Più tasse per riparare agli errori-orrori della legge Fornero.

Dopo il bluff del “tesoretto” adesso i conti non tornano più, ammesso e non concesso che fossero mai stati in ordine. Il “premier senza voto” ha accusato il colpo della Consulta che obbliga il suo governo a risarcire i pensionati che hanno subito il blocco della perequazione per mano della Fornero. Il buco da riempire sarebbe di circa 16 miliardi di euro. E come sempre a pagare per i “loro” errori non saranno politici, governanti e professoroni, ovvero gli unici responsabili del disastro, ma sempre e soltanto i “soliti fessi”: pensionati e lavoratori dipendenti. Anche se poi quello stesso Stato, che dai cittadini debitori nei suoi confronti i soldi li pretende tutti e subito, non ci pensa affatto a fare altrettanto quando è lui stesso a dover estinguere un debito con milioni di pensionati. Tant’è che secondo alcune indiscrezioni il governo avrebbe previsto un rimborso graduale e scaglionato nel tempo. Il 100% lo avrà solo chi percepisce un assegno fino a 2000 euro lordi. Poi si scende al 75% per chi percepisce fino a 3500 euro, del 50% fino a 4500 euro e del 25% fino a 5500 euro.
Ma anche così servirebbero nell’immediato sempre quei 4-5 miliardi che attualmente non ci sono. Ed è qui che tornano in ballo i “soliti fessi”. Infatti, per evitare di far scattare le clausole di salvaguardia volute dalla Ue con l’aumento dell’Iva, il governo starebbe pensando non al taglio di auto blu, stipendi e vitalizi dei parlamentari nazionali e locali, sprechi delle pubbliche amministrazioni e privilegi della classe dirigente, ma ad un aumento delle imposte su tabacchi, bolli, casa, utenze, benzina, ecc, ecc. Insomma c’è il rischio che gli errori/orrori della legge Fornero debbano pagarli ancora una volta soltanto loro, i “soliti fessi”!

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