Pasqua più cara, ma gli italiani non rinunciano a niente!

La guerra e il caro bollette non cambiano le abitudini degli italiani in fatto di ristoranti e gite fuori porta per le giornate di Pasqua e Pasquetta che segnano ovunque il tutto esaurito. Ristoranti e alberghi sono sold out! E quindi per chi non riesce a trovare neppure un posto libero non resta che il supermercato dove costa tutto più di prima. Come il pesce chevà ad incidere sul portafoglio con aumenti fino al 20%.

 © ANSAI dati arrivano da un’indagine di Fedagripesca – Confcooperative. In quaresima il consumo dei prodotti ittici segue il trend storico del periodo con incremento del 30%, ma il picco si raggiunge proprio il Venerdì Santo con sei italiani su sette che rispetteranno le tradizioni religiose portando in tavola pesce.  Nello specifico il rialzo all’ingrosso rispetto al 2021 è dovuto per lo più al calo della disponibilità di alcune specie legato al costo del gasolio.

Se calamaro e totano segnano rispettivamente prezzi in aumento del 32% e del 78%, rimangono stabili le vongole a 4,79 euro/Kg, la cui cattura è regolata da tempi di uscita non particolarmente lunghi e percorsi abbastanza brevi. In netto rialzo, invece, i prezzi delle alici di quasi il 66% rispetto al 2021 proprio a causa dell’aumento del costo del gasolio.

Ma gli aumenti riguardano un pò tutti i generi alimentari e così dall’agnello alle uova i prezzi schizzano alle stelle!

Agnelli, macellai furenti: «Ma quali 15 euro al chilo?» - La Nuova Sardegna NuoroLe associazioni dei consumatori stimano infatti che, a parità di consumi, le famiglie italiane passeranno da una spesa di 1,7 miliardi a quota 1,8 miliardi di euro (100 milioni in più, appunto) per i prodotti alimentari tipici della Pasqua. Il primo da citare è senz’altro l’agnello – il vero re della festività, con oltre 4.500 tonnellate consumate solo in questa occasione – la cui carne costa oggi il 4,9% in più rispetto allo scorso anno.

Altro esempio si può fare con le uova fresche, che ogni anno vengono stimate in circa 400 milioni di pezzi venduti durante la Pasqua, per un controvalore totale di oltre 120 milioni di euro. Ebbene quest’anno hanno visto il loro prezzo al dettaglio lievitare del 4,5% in più.

Per quanto riguarda salumi e insaccati – per i quali si prevedono circa 13 mila tonnellate di richiesta nella Settimana Santa – ad oggi le previsioni dicono che si spenderà in media il 2,5% in più rispetto agli ultimi due anni, dato che aumenta oltre i 3 punti percentuali se rapportato al quinquennio complessivo 2014-2019 (ossia l’ultimo periodo prima dell’avvento dell’emergenza pandemica).

Infine il costo della farina, un bene indispensabile per la preparazione di numerosi dolci pasquali, dalla classica colomba ad altre ricette più ricercate ma magari meno tradizionali. Ad oggi si calcola un rincaro spaventoso per questo ingrediente basilare della cucina mediterranea: nei supermercati di tutta Italia la farina infatti è arrivata a costare oggi il 10% in più rispetto al recente passato.

Aumenti che toccheranno davvero tutti gli italiani, che però non si scoraggiano e mettono mano al prortafoglio pur di gettarsi alle spalle – almeno per qualche giorno – un periodo davvero nero come quello della pandemia e della guerra!

You may also like...

7 Responses

  1. shrinkflation ha detto:

    Per nascondere l’aumento dei prezzi che scoraggerebbe i consumi, molte aziende ricorrono alla shrinkflation: stesso prezzo ma meno prodotto. Un modo come un altro per scaricare i costi sui cittadini senza che se ne accorgano.

  2. CarpeDiem ha detto:

    Del doman nonv’è certezza e io quei quattro soldi che mirestano me li sparo tutti! Qui tra guerre e pandemie vige la regola d’oro del CARPE DIEM!

  3. Bari70 ha detto:

    …eppure i RISTORANTI sono tutti già prenotati e non si trova posto neppure sul ciglio del marciapiede !

  4. Home ha detto:

    II 77% degli italiani trascorrerà il pranzo di Pasqua a casa con i parenti, prediligendo un pranzo in famiglia rispetto al ristorante.

  5. LaCrisi ha detto:

    Per quanto riguarda la spesa, quasi la totalità (95%) acquisterà i prodotti per il pranzo nei supermercati, scegliendo i mercati rionali (8%) e i negozi specializzati (4%) solo per gli acquisti last-minute.
    Otto su dieci si informerà online, attraverso volantini digitali, per individuare le offerte migliori e fare acquisti direttamente negli store fisici vicino casa.

  6. Angelo CO ha detto:

    Circa un italiano su cinque afferma che la carne d’agnello sicuramente non mancherà sulla tavola del pranzo pasquale.

  7. GioiaMia ha detto:

    Per Pasqua il 66% degli italiani cucinerà un menu tradizionale. Il tetto di spesa per quasi il 96% è quello di non superare 200 euro e tra questi il 53% prevede una spesa che non supererà i 100 euro. L’uovo di cioccolato resta il dolce più rappresentativo della Pasqua, con il 46% degli utenti che lo considerano un regalo senza età, seguito dalla colomba (preferita dal 26%) e dai dolci della tradizione locale (28%).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *