Papa Francesco: lontana dal popolo la classe dirigente si corrompe.

Aspettando Obama, Papa Francesco alle 7.00 del mattino dice messa davanti a deputati e senatori e più della metà del governo Renzi. Papa Francesco, commentando le letture, ha voluto incentrare il suo discorso, che è parso una vera e propria tirata d’orecchi a chi è che occupa posizioni di potere, sul fatto che al tempo di Gesù c’era una classe dirigente che si era allontanata troppo dal popolo, lo aveva “abbandonato”, incapace di altro se non di seguire la propria ideologia, gli interessi di partito e le lotte interne, e di scivolare verso la corruzione: “Una classe dirigenziale che si è allontanata dal popolo, che si è chiusa nel proprio gruppo, partito, nelle lotte interne, diventa gente dal cuore indurito: da peccatori scivolano in corrotti. E per i corrotti, al contrario che per i peccatori, è molto difficile tornare indietro”. Insomma il predicozzo del Papa ai parlamentari italiani ha contenuto un forte richiamo a “non chiudersi”, ad ascoltare sempre i bisogni della gente: “Il cuore di questa gente, di questo gruppetto con il tempo si era indurito tanto, tanto, tanto che era impossibile sentire la voce del Signore. E da peccatori, sono scivolati, sono diventati corrotti. Ed è tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro – ha sottolineato -. Il peccatore, sì, perché il Signore è misericordioso e ci aspetta tutti. Ma il corrotto è fissato nelle sue cose, e questi erano corrotti. E per questo si giustificano, perché Gesù, con la sua semplicità, ma con la sua forza di Dio, dava loro fastidio”. Persone, ha proseguito Papa Francesco, che “hanno sbagliato strada. Hanno fatto resistenza alla salvezza di amore del Signore e così sono scivolati dalla fede, da una teologia di fede a una teologia del dovere. Hanno rifiutato l’amore del Signore – ha ricordato il Pontefice – e questo rifiuto ha fatto di loro che fossero su una strada che non era quella della dialettica della libertà che offriva il Signore, ma quella della logica della necessità, dove non c’è posto per il Signore. Nella dialettica della libertà c’è il Signore buono, che ci ama, ci ama tanto! – ha osservato Bergoglio – Invece, nella logica della necessità non c’è posto per Dio: si deve fare, si deve fare, si deve… Sono diventati comportamentali. Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini. Gesù li chiama, a loro, ‘sepolcri imbiancati’“.

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