P.A., troppi generali e pochi soldati semplici.

di Agnese R. In ogni settore della pubblica amministrazione, dagli enti locali alla sanità, dalle aule di tribunale a quelle scolastiche, da Montecitorio ai ministeri romani, ci sono ingenti sprechi di materiali e il massimo della disorganizzazione nell’utilizzo delle risorse umane. La tanto osannata spending review, a dire il vero, ha si tagliato i costi della spesa pubblica ma riducendo di molto le forniture di magazzino al punto che spesso non c’è neppure la carta per stampare i ticket o la benzina per le auto di polizia e carabinieri, non certo per quelle di colore blu. Per cui non dico che non ci sia spazio per i tagli alla spesa, ma questi devono essere fatti individuando i veri sprechi e non con tagli lineari indiscriminati dalla serie “n’do cojo, cojo”! Quanto alle risorse umane penso che ci siano ancora oggi troppi generali e colonnelli, tutti rigorosamente filogovernativi e banderuoli, a fronte di pochi soldati semplici, ma efficienti. Bisognerebbe far in modo che questi generali vengano degradati e costretti a lavorare confrontandosi non tra di loro alla buvette, ma dietro una scrivania a disposizione del pubblico per almeno il 70 % dell’orario di servizio. Oggi se ti dedicano l’un per cento del loro super retribuito tempo, significa che hai a che fare con un generale democratico. Occorre, inoltre, far in modo che i carichi di lavoro abbiano una sorta di tracciabilità che dia il merito ai funzionari solerti e penalizzi pesantemente i lavativi e i furbetti delle scrivanie vuote. Ma c’è un partito che ha la forza e la volontà di procedere ad una simile ristrutturazione? Da come la casta ha provveduto a far pulizia ed economia in casa propria la risposta che sorge spontanea è : Ma quando mai? Mai, per l’appunto!

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