I paesi Ue e il rispetto per le persone.

di Attilio Runello. Un grande dibattito sta sollevando la legge approvata in Ungheria praticamente all’unanimità che pone dei limiti alle informazioni sull’omosessualità nei libri per ragazzi e nelle trasmissioni in fasce orarie di grande ascolto.

Nell’Unione europea 16 paesi hanno firmato una lettera in cui ribadiscono di sostenere le comunità Lgbt. Non si fa riferimento diretto all’Ungheria ma la tempistica lo rende evidente.
A firmare sono i leader di Belgio, Danimarca, Germania, Italia, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Finlandia e Svezia.
Come si vede mancano Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Austria, Croazia, Slovenia, Portogallo, Romania, Bulgaria e Lituania.
 

Non conosco il testo della legge, non conosco i motivi che hanno portato l’Ungheria ad approvare questa legge. Mi sembra però che in una Unione che si è rifiutata anni fa di darsi una carta costituzionale, e le disposizioni sono prevalentemente di carattere economico e per l’adesione viene richiesto un governo democratico che rispetti i diritti umani senza entrare eccessivamente nel merito ci sono dei paesi che stanno cercando di attuare una deriva che va oltre i principi sui quali si basa l’Unione.

 

Anche un eventuale allargamento dell’Unione diventa sempre più difficile. Infatti bisogna considerare che molti paesi non hanno firmato. E bisogna chiedersi se paesi che vorrebbero aderire avrebbero firmato.
Nel merito attraversiamo un periodo in cui si tende a chiedere rispetto per distinte categorie di persone. E se provassimo a dire che tutte le persone meritano il rispetto di tutti, pensate che qualcuno si opporrebbe?

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