Oltre 15mila persone hanno fatto perdere le proprie tracce nel 2023.

di Giovanni Caprio. Durante lo scorso anno sono state registrate 29.315 denunce di scomparsa e 14.159 ritrovamenti, mentre risultano ancora attive 15.156 denunce. Si tratta dei dati della XXX Relazione del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, che certificano nel 2023 un aumento del 20,3% di denunce delle persone scomparse, in aumento rispetto all’anno precedente (24.369). La media giornaliera delle stesse è di 80, rispetto alle 67 del 2022, con un incremento di 13 casi al giorno. A scomparire sono i più giovani. Analizzando le denunce, suddivise per fasce di età della persona scomparsa, emerge infatti che il 74,9% (21.951 casi) riguarda la fascia di età dei minori di 18 anni, il 21,7% (6.376) quella 18-65 anni, mentre il 3,4% (988) appartiene alla fascia di persone di età superiore ai 65 anni.

Tra la popolazione interessata dal fenomeno, la fascia di età con la percentuale di ritrovamento più alta è infatti quella degli ultrasessantacinquenni con il 78,7% (778 ritrovamenti su 988 denunce di scomparsa). È, invece, del 70% (4.467 su 6.376) l’indice di ritrovamento della fascia “18-65 anni”, mentre scende al 40,6% (8.914 su 21.951) per i minori di anni 18. Per quanto riguarda la ripartizione per genere delle denunce di scomparsa (per l’anno 2023), si conferma, rispetto agli anni precedenti, che gli uomini sono maggiormente interessati dal fenomeno con l’80% delle denunce (23.458), rispetto al 20% (5.857) delle donne. La percentuale più alta di ritrovamento – in linea con il trend degli anni precedenti – interessa con il 69,8% le donne (4.088 su 5.857) scendendo al 42,9% per gli uomini (10.071 su 23.458).

L’ulteriore analisi delle denunce di scomparsa conferma – anche per il 2023 – la tendenza già osservata negli anni precedenti, secondo la quale sono i cittadini stranieri ad essere maggiormente interessati al fenomeno. Questi rappresentano, complessivamente, il 67% delle denunce (19.646), mentre il restante 33% (9.669), riguarda cittadini italiani, con rintracci pari al 76,8% (7.422 su 9.669), che diminuiscono al 34,3% per gli stranieri (6.737 su 19.646). L’analisi dei dati sugli stranieri a livello regionale conferma – al pari degli anni precedenti – la Sicilia come la regione con il maggior numero di denunce di scomparsa, pari al 35% del totale (6.883 su 19.646). La stessa rilevazione sui minori di nazionalità straniera vede sempre la Sicilia come maggiormente coinvolta nel fenomeno, con una percentuale di denunce di scomparsa registrate del 37,3% (6.534 su 17.535) e il 29% risolte con il ritrovamento (1.897 su 6.534), seguita dalle regioni Lombardia e Puglia.8,7% dei casi risolto con il ritrovamento (1.975 su 6.883), seguita dalle regioni Campania e Lombardia.

Gli eventi di scomparsa del 2023, come già anticipato, sono stati 29.315, ma risultano aver interessato 26.494 soggetti, poiché molti di loro sono stati denunciati come scomparsi e ritrovati più volte. In particolare, sono 1.744 le persone allontanatesi e rintracciate più volte nello stesso anno. Le stesse (il 6,6% del numero totale di persone denunciate come scomparse) hanno generato complessivamente 4.565 eventi di scomparsa. Alcuni di loro, nel corso dello stesso anno, si sono allontanati e sono stati ritrovati anche 18, 15 o 13 volte. I dati acquisiti riferiti alle persone scomparse di nazionalità italiana indicano che, nell’anno in esame, sono state ritrovate 7.422 persone, pari al 76,8% del totale delle denunce di scomparsa (9.669), con 2.247 casi ancora pendenti (23,2%). Il fenomeno riguarda principalmente le fasce di età dei minorenni e dei maggiorenni (18-65 anni), rispettivamente con il 45,7% (4.416) e il 45,3% (4.379), il restante 9% (874) coinvolge le persone con più di 65 anni di età. La percentuale più alta di ritrovamenti riguarda la fascia d’età 18-65 con l’81,1% (3.551 ritrovamenti su 4.379 denunce di scomparsa).

Per quanto riguarda i tempi del ritrovamento, nel 2023 oltre il 70% (10.327 di 14.159) dei casi è stato risolto positivamente entro una settimana, quasi il 15% entro lo stesso giorno e più del 50% entro 3 giorni dalla denuncia di scomparsa. Per quanto riguarda gli italiani, la percentuale dei ritrovamenti che avviene entro la settimana supera l’80% (5.964 di 7.422), è del 20% circa lo stesso giorno e poco più del 60% entro il terzo giorno. Sono del 65% circa (4.363 su 6.737) i ritrovamenti degli scomparsi di cittadinanza straniera che avvengono in una settimana, del 9% circa nello stesso giorno e del 42% entro tre giorni. Dall’analisi dei tempi di ritrovamento per genere emerge che oltre il 77% (3.163 su 4.088) delle donne viene ritrovato entro una settimana, mentre è del 71,1% (7.164 su 10.071) la percentuale dei ritrovamenti degli uomini nello stesso periodo. Per i minori di età, la percentuale dei ritrovamenti, che avviene entro una settimana dal giorno della scomparsa, è del 70,2% (6.256 su 8.914).

Un altro obiettivo di impatto strategico per l’attività dell’Ufficio del Commissario straordinario riguarda l’identificazione di cadaveri senza nome per i riflessi che il tema può avere sul fenomeno delle persone scomparse. Al 31 dicembre 2023 sono circa 1000 i cadaveri non identificati presenti nel Registro Nazionale che, istituito nel dicembre del 2007 dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, ha raccolto le segnalazioni di rinvenimento di cadaveri non identificati, dalla più datata, risalente all’anno 1969, fino ad oggi e contiene, tra l’altro, le informazioni più significative riguardanti segni, contrassegni e particolari fisionomici, nonché altre circostanze relative al rinvenimento di corpi senza identità.

Fonte: https://www.pressenza.com

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