Nuovo record del debito pubblico. E lo spread schizza in alto!

Nonostante tutto, il debito pubblico si appesantisce ogni giorno che passa sempre di più, in maniera esponenziale. E’ un’emorragia inarrestabile che rischia di far morire dissanguati tutti gli onesti cittadini di questo paese che pagano regolarmente le tasse e che campano di stipendio! Secondo Via Nazionale il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 17,1 miliardi a maggio rispetto al mese precedente, raggiungendo un nuovo massimo storico pari a 1.966,3, aumento attribuibile principalmente all’aumento delle disponibilità liquide detenute dal Tesoro (di 8,3 miliardi, a 35,8), al fabbisogno (6,2 miliardi), a scarti di emissione (2,3 miliardi) dovuti all’emissione di titoli sotto la pari, alle variazioni del cambio (0,2 miliardi). E’ quanto si rileva nel Supplemento al Bollettino Statistico di Bankitalia dedicato alla finanza pubblica. Ma se dal debito arrivano cattive notizie, più incoraggianti sono le novità riguardo al fisco. Sempre nel mese di maggio, infatti, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono aumentate di 1,4 miliardi (4,6%) rispetto allo stesso mese del 2011. In generale, nei primi cinque mesi dell’anno, le entrate del fisco sono aumentate dell1,1%, ovvero 1,6 miliardi di euro in più. A trainare è stata la crescita dei proventi delle accise sulle risorse energetiche. Ma non è abbastanza e lo spread riprende a salire!!! Dopo aver superato quota 490, chiude a 488 punti base. Debito pubblico a livelli record, crisi economica che si aggrava, spread che ritorna ai massimi dal gennaio scorso. E, a fine giornata un’altra mazzata di Moody’s che, dopo aver declassato l’Italia, ha tagliato il rating di 23 enti locali e di dieci banche tra le quali i campioni Intesa e Unicredit. Sono passate solo due settimane dai facili entusiasmi per l’esito del Consiglio Ue di fine giugno, quello della “vittoria” di Mario Monti su Angela Merkel, ed ecco che la barca Italia ritorna a ballare paurosamente. Ecco perché, per favorire la crescita del pil, il governo starebbe pensando a varare, nel prossimo Consiglio dei ministri, un provvedimento per cancellare le feste, accorpando le festività, e aumentare i giorni lavorativi!

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