Notre-Dame de Paris, divorata dal fuoco.

di Redazione. Notre-Dame, il simbolo di Parigi, una delle cattedrali più belle al mondo e simbolo della cristianità, è andato in cenere. Il capolavoro gotico e patrimonio dell’umanità, è stato divorato dalle fiamme di un incendio del quale ancora non si conoscono le cause, ma solo le sue tragiche conseguenze. La sua struttura, la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. La sua guglia però non ce l’ha fatta ed è crollata in diretta tv – sotto gli occhi impotenti di tutto il mondo – dopo essere stata preda delle fiamme per più di un’ora.
Nessuno dimenticherà questo 15 aprile. Non lo dimenticheranno i parigini, ma non lo dimenticherà l’umanità intera. Il presidente Emmanuel Macron, visibilmente provato, ha dato il primo segnale di riscossa: “Abbiamo evitato il peggio grazie al coraggio dei pompieri, abbiamo salvato la struttura, la facciata”. Poi ha concluso: “La ricostruiremo, tutti insieme. E’ quello che i francesi si aspettano, che la nostra storia merita”.

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3 Responses

  1. Ars ha detto:

    Lilly la rossa come la chiami tu, non mi è mai stata particolarmente simpatica. E’ troppo di parte (ricordate che fu eletta col Pd alle Europee???), e poi è proprio antipatica di suo con quella postura e con quei labroni!!!

  2. Lella ha detto:

    Ennesima figuraccia per Lilli la Rossa. Otto e mezzo su La7 è registrato, come sempre, così la conduttrice ignora la notizia del crollo di Notre-Dame, che tutte le televisioni danno, con tanto di speciali e cambi di palinsesto. Invece della notizia del giorno, Lilli parla di politica nostrana con Carofiglio, il sonniferaio.

    Non è la prima volta che succede a Otto e mezzo. Sulla rete concorrente Rete4, tutta un’altra solfa. Barbara Palombelli ha sospeso la diretta del talk show quotidiano Stasera Italia per fare spazio a una edizione speciale di Quarta Repubblica.

  3. Yvan ha detto:

    L’incendio odierno della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi è davvero una perdita terribile per l’arte, la cultura e il mondo occidentale.
    Era uno dei grandi simboli di Parigi e ringrazio Dio di essere riuscito ad ammirarne la magnificenza prima di questa immane tragedia.
    Ricordo in particolare le sue splendide vetrate che con la luce del giorno “disegnavano” con colori bellissimi la pavimentazione della cattedrale e che mi lasciarono letteralmente di stucco.
    L’Ile de la Cité da oggi è spoglia del suo gioiello e Parigi e l’umanità intera ne rimarranno orfane perché quando accadono simili disastri è un pezzo della nostra Storia che se ne va e ci rende tutti più tristi.
    Si ricostruirà come hanno ricostruito ad esempio la bellissima Dresda (la “Firenze” tedesca), ma la magia di quel monumento non ci sarà più.

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