Il Viminale non paga gli starordinari.

I ritardi nei pagamenti non sono soltanto nei rapporti economici tra Stato e privati, ma anche tra la pubblica amministrazione e i suoi dipendenti. Nella fattispecie, lo Stato non riescirebbe a pagare “puntualmente” le ore di lavoro straordinario, ovvero quelle prestazioni rese dai suoi dipendenti oltre il normale orario di lavoro, seppure regolarmente autorizzate dai dirigenti per far fronte ad esigenze di servizio che altrimenti non andrebbero evase durante il normale orario di lavoro. Ora finchè si tratta di impiegati, di normali dipendenti pubblici nessuno batte ciglio, ma quando si toccano i poliziotti il discorsio cambia!!! E se le lettere e le richieste non sono bastate e il pressing dei sindacati di categoria neppure, per vedersi riconosciuto un diritto che dovrebbe essere sacrosanto e scontato quale il pagamento degli straordinari, c’è sato bisogno di ricorrere al Tar del Piemonte che ha così condannato il Ministero dell’Interno a risarcire degli straordinari effettuati nel 2007 – 112 ore per un totale di 900 euro più le spese legali e di procedimento – un ispettore di polizia che aveva rifiutato di rinunciare alla retribuzione in cambio del riposo compensativo. La vicenda è stata seguita dall’Ugl Piemonte, che ha assistito il poliziotto nel ricorso tramite i suoi avvocati: “Abbiamo dimostrato – afferma il legale – che le norme di contabilità pubblica non possono limitare i diritti del lavoratore“. “È una situazione che deve finire!” sbottano i sindacati dei poliziotti. “I pagamenti vanno garantiti non oltre i 60 giorni!“.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *