Non lo ammettiamo, ma anche noi italiani siamo in guerra contro la Russia di Putin.

Inutile fare finta di niente. Anche noi italiani siamo in guerra. Senza averla mai voluta nè decisa in prima persona, ci ritroviamo anche noi italiani in una guerra che combattiamo a distanza e per interposta persona, fornendo all’Ucraina armamenti ed aiuti di ogni genere, ed infligendo alla Russia le sanzioni economiche e finanziarie imposte dall’Occidente.

Infatti, inviare armi senza i nostri soldati vuole dire delegare ad altri lo scontro bellico e che l’Occidente e l’Italia sono già in guerra contro la Russia di Putin.

Una guerra combattuta a distanza, le cui bombe, a differenza di quelle belliche sganciate da Mosca su Kiev, sono, almeno per il momento, quelle economiche che piovono ogni giorno sulle famiglie italiane: le bollette di luce e gas, l’aumento della benzina e di tutti i generi alimentari, anche di quelli di prima necessità come il pane, la pasta ed il latte!

Sul ruolo dell’Italia in questa guerra, Lavrov, il ministro degli esteri russo, è stato fin troppo esplicito:L’Italia è in prima fila contro la Russia. Alcune dichiarazioni di politici e media italiani sono andate oltre le buone norme diplomatiche e giornalistiche”. “L’Italia – ha aggiunto Lavrov – è in prima fila tra coloro che adottano e promuovono le sanzioni anti-russe. Per noi è stata una sorpresa. Eravamo abituati all’idea che l’Italia, grazie alla sua storia, sapesse distinguere il bianco dal nero”.

“Tutti i capi di Stato dei Paesi che forniscono armi all’Ucraina devono essere consegnati alla giustizia come criminali di guerra”, lo ha stigmatizzato il presidente della Duma, la camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin. Lo riporta la Tass. “I leader degli Stati europei guidati dalla Germania possono trascinare i loro popoli in enormi problemi. Essi diventano parte del conflitto fornendo armamenti all’Ucraina. Tutti i capi di Stato che hanno deciso di fornire armi si sono sporcati e devono essere portati davanti alla giustizia come criminali di guerra”, ha scritto Volodin.

Le parole hanno un peso. Diciamolo a chiare lettere: siamo in guerra, non sappiamo come andrà a finire e se potremo tornare indietro!

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6 Responses

  1. roberto b ha detto:

    Sarebbe interessante sapere il valore, in euro, delle armi che mandiamo in Ucraina.E sarebbe ancora più interessante sapere chi quei soldi dovrà pagare, comunque vada sarà sempre debito pubblico che ricadrà sempre sui poveri cristi cioè noi.
    un saluto roberto b

  2. Alex ha detto:

    Le reazioni scomposte alla pacatissima intervista a Lavrov dimostrano una sola cosa. Gli squallidi politicanti italiani temono la verità e hanno il terrore che qualcuno dica agli italiani come stanno le cose. La gentaglia che occupa i posti di potere va mandata a casa per sempre.

  3. Vale'88 ha detto:

    “L’iniziativa di condurre l’intervista non è venuta dal ministero degli Esteri russo, ma da giornalisti italiani”.

    Così la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova su Telegram in merito alle parole del premier Mario Draghi che “ha criticato – scrive Zakharova – il programma della tv italiana, in cui è intervenuto per 40 minuti il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov.

    Il programma è stato pubblicizzato come un’intervista, ma in realtà è stato un comizio, ha detto Draghi”. “Voglio che i cittadini italiani sappiano la verità”, afferma Zakharova, “perché i politici italiani stanno prendendo in giro il loro pubblico”.

  4. loZio ha detto:

    Caro roberto b,
    una sola cosa è certa che apagre sarnno sempre i “soliti fessi”: lavoratori dipendenti e pensionati!

  5. vale rm ha detto:

    Lavrov si sente tradito dall’Italia. Ieri ha detto che non sappiamo “distinguere il bianco dal nero”.Forse è il contrario, caro Lavrov, forse non ci stanchiamo di raccontare quello che succede proprio perché distinguiamo bene bianco e nero, aggredito e aggressore

  6. Mariotto ha detto:

    Il grido del Papa (“Non ci si arrenda alla perversa spirale delle armi”) è privo d’ascolto. Biden stanzia 33 miliardi per abbattere Putin, chiede all’Italia di metterne 2 e Draghi l’accontenta e dal Pd alla Meloni obbediscono. Il popolo italiano fortemente dissente, sta col Papa.

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