“Nel cuore della Terra s’illumina il Cielo”. Il ricordo traccia la strada dell’esistenza.

di Vincenzo La Camera. Se si riesce ad accogliere tutto ciò che nel bene e nel male la vita ci riserva, ecco arrivare di nuovo la luce. Il cielo s’illumina nel grembo della terra ed è così che terra e cielo s’incontrano. E’ una metafora della vita l’opera di Brunella Tarducci “Nel cuore della Terra s’illumina il Cielo”, pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore.

«Il titolo – spiega l’autrice, nata a Città di Castello (Perugia) e avvocata di professione – rappresenta il mio viaggio, un cammino interiore lungo il quale ho vissuto, macinato, elaborato gli eventi e le esperienze della mia esistenza. Come in un crogiuolo alchemico, ho fatto mia una visione magica della vita. Per magia intendo l’importanza di vivere secondo e nel rispetto delle leggi della Natura, dove trova ampio spazio l’arte del sentire, piuttosto che una realtà ancorata ad una rigida razionalità. Pensare con il cuore. Chi sente ha comprensione, compassione, accoglie la vita in sé con tutte le sue sfaccettature».

I versi, scritti nell’arco di quasi quarant’anni, tra il 1985 e il 2023, nascono dai sentimenti più intimi e profondi, trasformati, poi, in parole. Una quotidianità che si confronta costantemente con il tema della rimembranza. «Non c’è esistenza senza ricordi – secondo Brunella -. L’elaborazione del ricordo affina l’arte del sentire. Amare ricordando è una spinta preziosa a vivere andando oltre il ricordo stesso. Il ricordo inteso non come rifugio o fuga dalla realtà ma come un patrimonio prezioso da custodire lungo il nostro cammino». In questo, la poesia diventa taumaturgica, poiché penetra nella profondità del tutto come in un viaggio sciamanico o mistico. E solo una grande sensibilità, come quella di Brunella, può coglierne gli aspetti più intimi e farne strumento per comunicare ed esprimere la propria creatività. «C’è un inizio, un divenire, una fine e poi un nuovo inizio. Il viaggio è circolare come una spirale: nascita, vita, morte, rinascita. Ogni uomo ha qualcosa da raccontare. La vita di ognuno è unica, preziosa nella sua unicità. Io mi esprimo scrivendo».

I versi sono, in genere, brevi e caratterizzati dall’utilizzo dell’enjambements, caricandoli di significato e dando ritmo alla parola. Con questa raccolta l’autrice ha voluto valorizzare momenti importanti, anche dolorosi, della sua vita, come la nascita di suo figlio, l’inizio di un amore, la malattia, tanto per ricordarne alcuni. «Luci e ombre – scrive, nella Prefazione, Alessandro Quasimodo, autore, regista e poeta, figlio del Premio Nobel Salvatore Quasimodo – si alternano rendendoci felici in tanti momenti, in altri delusi, inquieti, soli. La notte giunge gravida di attese e di turbamenti. Ma il cielo, come si evince dal titolo dell’opera, si illumina per indicare una via da seguire ridando speranza nell’oscurità del viaggio. Le care memorie dell’infanzia, le figure dei genitori, sempre pronti a sostenere e consolare, sono punti di riferimento da non dimenticare». Ogni verso trae origine da un principio di realtà ma labile è il confine tra tangibile, illusione ed immaginazione. Un luogo diventa scrigno di memoria ed è portatore di energia e di fattori determinanti per la crescita personale. «Al lettore – conclude Brunella Tarducci – vorrei trasmettere il mio universo interiore e condividerlo con quanti, leggendo i miei versi, possano in qualche modo restarne colpiti, dando valore agli eventi importanti della loro esistenza».

 

Federica Grisolia
(Vincenzo La Camera – Agenzia di Comunicazione)

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