Mutui agevolati, il mattone riparte con il piano casa?

Crisi del mercato immobiliare: nessuno compra e nessuno vende casa. Ma la ripresa dovrebbe essere ormai prossima, soprattutto grazie ai mutui della Cassa depositi e prestiti. Con la nuova iniezione di liquidità le compravendite faranno un balzo di quasi il 10% rispetto al 2012 (+42mila immobili) e si produrrà un giro d’affari aggiuntivo sul mattone di 8,1 miliardi. Ne è sicura l’Ance, Associazione nazionale dei costruttori, che ha stimato gli effetti delle norme contenute nel decreto Imu. Nello studio si analizzano gli effetti potenziali degli strumenti messi a disposizione dal cosiddetto “decreto legge casa” del 31 agosto 2013, che consente alla Cassa depositi e prestiti di fornire liquidità a medio-lungo termine alle banche per l’erogazione di nuovi mutui alle famiglie attraverso un plafond di due miliardi che la Cdp dovrebbe mettere a disposizione delle banche per erogare mutui, garantiti da ipoteca su immobili residenziali. L’Ance stima che “ipotizzando che il 90% del plafond (ovvero 1,8 miliardi di euro) sia destinato all’acquisto dell’abitazione e che il mutuo copra il 60% del valore dell’immobile, si stima in circa 3 miliardi di euro il giro d’affari stimolato dalla norma ed in circa 16000 il numero di abitazioni oggetto di compravendita”. Altro strumento che dovrebbe scuotere il mercato delle abitazioni è l’acquisto di obbligazioni bancarie garantite (covered bond) oppure di titoli derivanti da operazioni di cartolarizzazione di mutui. Anche in questo caso lo scopo è di garantire liquidità alle banche a un costo più basso. I covered bond, infatti, hanno di norma una rischiosità più bassa rispetto alle obbligazioni normali e quindi le banche, secondo le intenzioni del governo, dovrebbero far provvista a basso costo e applicare di conseguenza, tassi più convenienti agli aspiranti mutuatari. Nell’ipotesi che i mutui erogati dalle banche coprano il 60% del valore degli immobili e che la Cdp metta a disposizione ulteriori 2 miliardi di euro, secondo l’Ance, si creerebbe “un giro d’affari per il mercato immobiliare residenziale di 3,4 miliardi di euro e di circa 18.000 abitazioni compravendute”. Ma lo scenario non si esaurisce qui. L’effetto di quest’ultimo canale potrebbe crescere considerevolmente nel caso in cui decidessero di partecipare alla partita anche altri investitori istituzionali quali enti previdenziali e assicurativi, fondi pensione, fondi d’investimento estero. Nel caso in cui, fanno sapere dall’Ance, questi soggetti decidessero di investire un ulteriore miliardo, “il giro d’affari complessivamente generato per il mercato immobiliare residenziale sarebbe pari a 5,1 miliardi di euro e le compravendite di circa 26.000 euro” L’Ance, conclude il suo studio, sottolineando come sia utile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico che i nuovi mutui, erogati grazie all’iniezione di liquidità della Cdp, siano utilizzati per finanziare l’acquisto di abitazioni “verdi”, ossia costruite con criterio di risparmio energetico o oggetto di ristrutturazione energetica completa. Insomma, se mutui saranno allora le compravendite del settore rifioriranno!

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