Mobilitazione Statali: l’orgoglio di dire “io c’ero”!

di Massimo Battaglia. Come purtroppo sotto gli occhi di tutti la situazione che riguarda il nostro lavoro sta peggiorando di giorno in giorno; l’attacco ai pubblici dipendenti è ormai lo sport nazionale dei politici, della stampa e di quelli che colpiti cercano di scaricare su tutti noi le responsabilità degli sperperi che lo Stato fa. La classe politica, nascondendosi dietro ai cosiddetti tecnici, è incapace di difendere il valore sociale e democratico del lavoro pubblico, unica garanzia per la salvaguardia dei diritti irrinunciabili dei cittadini.
Art. 22
(dichiarazione universale dei diritti umani)
Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario,
da altri mezzi di protezione sociale.
Ogni individuo ha diritto di fondare sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Per questi principi, che sono valore costituente della Federazione Confsal-Unsa, chiediamo ai lavoratori di mobilitarsi e partecipare alla manifestazione nazionale che si terrà Sabato 23 giugno 2012 alle ore 10,30 Roma, piazza SS. Apostoli. Noi come organizzazione sindacale abbiamo sempre espresso massimo senso di responsabilità e non abbiamo mai chiesto ai lavoratori sacrifici economici quando ancora era possibile trattare con la parte pubblica. Abbiamo difeso l’attacco alle tredicesime, contrastato con successo il decreto Brunetta per quanto atteneva le famose classi di meritocrazia. Ora siamo impegnati a denunciare e contrastare ipotesi di decurtazioni stipendiali e del ricorso alla mobilità. Subiremo un ulteriore taglio del 5% agli organici e saremo ora veramente in un preoccupante sovrannumero.
FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA RABBIA! So bene che il 23 mattina è fine giugno, che fa caldo, che c’è la famiglia, che bisogna fare la spesa, …che avevo già un impegno. Ma forse queste cose possono essere superate o rinviate, perché non è più sufficiente lamentarsi al bar o nei corridoi e magari dire … “ma i sindacati che fanno?…..”. Noi ci saremo anche con le nostre famiglie, con gli amici e con chiunque altro creda che bisogna battersi per difendere i diritti conquistati con grandi sacrifici. Questo è un caloroso invito a partecipare ad una pubblica manifestazione, magari portando proprio la famiglia visto che l’attacco a noi pubblici dipendenti ne minerà le sicurezze. Tre ore di sacrificio ti daranno l’orgoglio di dire…”io c’ero” senza se e senza ma.

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