‘Metodo Report’. Schlein: “Meloni peggio del Cav”.

Fratelli d’Italia attacca “il metodo Report” per le inchieste sui padri di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa presentando un’interrogazione alla Presidente e all’Amministratore delegato della Rai:

“Abbiamo presentato un’interrogazione all’ad Roberto Sergio e alla presidente Marinella Soldi per sapere se l’utilizzo ricorrente di testimoni giudicati inattendibili dalla magistratura, che dopo qualche decennio fanno rivelazioni circa presunte rivelazioni su persone decedute, sia in linea con quanto stabilito dal Contratto di Servizio, che regola i rapporti tra lo Stato e la Rai. È accaduto nel caso del padre del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, e nel caso del padre del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che tra le altre cose, come tutti sanno, ha interrotto i rapporti con Franco Meloni quando era ancora una bambina”.

Lo rende noto il gruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione Vigilanza Rai che giudica i “due servizi giornalistici, per alcuni versi speculari, finalizzati a colpire indirettamente degli esponenti politici, dove in uno c’è un pentito giudicato inattendibile dai magistrati che dopo decenni tira in ballo una persona deceduta, e quindi non in grado di controbattere. Per di più si sceglie di non dare conto al pubblico dell’inattendibilità dei testimoni intervistati, forse perché altrimenti verrebbe giù tutto l’impianto del teorema messo in piedi. Con quello che sembra a tutti gli effetti un ‘metodo’, stiamo assistendo al progressivo degradamento di una storica trasmissione, un tempo capace di fare delle vere e proprie inchieste, e oggi – conclude la nota – ridotta a costruire teoremi fine a se stessi, utili solo a spargere fango. Ci auguriamo che l’Ad e la Presidente rispondano presto e nel merito ai punti che abbiamo sollevato”.

La replica di Ranucci: “Report, come giusto, risponderà nel merito nelle sedi istituzionali. Ma per amore di verità va detto che che la prima fonte su La Russa non era un pentito, ma un ufficiale dei carabinieri Michele Riccio. Mentre la seconda fonte, Nunzio Perrella, è un collaboratore di giustizia mai denunciato per calunnia e ritenuto fondamentale nei processi che hanno portato all’arresto del boss di camorra Michele Senese”. Così, in un post su Facebook, Sigfrido Ranucci, curatore e conduttore del programma di inchieste di Rai3, a proposito dell’interrogazione parlamentare depositata dal gruppo FdI in commissione di Vigilanza Rai in cui si lamenta l'”utilizzo ricorrente di pentiti di mafia giudicati inattendibili dalla magistratura”, con particolare riferimento ai servizi sulla famiglia La Russa e sul padre della premier Giorgia Meloni.

La segretaria del Pd Ely Schlein, esprimendo “solidarietà a Report”, va all’attacco: “Meloni è peggio di Berlusconi. Questi attacchi al diritto di inchiesta nemmeno con l’editto bulgaro. Bisogna inventare altri tipi di editti, non so se editti ungheresi. Sono attacchi non degni di una democrazia”.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *