Matteo Renzi si riprende il Pd!

Matteo Renzi 68,22% (141.245 voti)Andrea Oralndo 25,42% (52.630 voti)Michele Emiliano 6,36% (13.168), per una somma totale di voti validi pari a 207.043. E così Renzi si riprende il suo PD. Evidentemente i piddini non la pensano come quei milioni di italiani che il 4 dicembre hanno detto NO a Renzi e al suo governo, NO alle sue riforme e alle sue politiche economiche e sociali. Evidentemente quelle che una volta erano le storiche “sezioni del partito comunista italiano” convertite in circoli hanno accolto di buon grado la cancellazione dell’articolo 18 dallo Statuto
dei lavoratori e il Jobs Act. Evidentemente chi ha espresso la propria preferenza nei confronti del segretario uscente, che aveva promesso di abbandonare la politica e di ritrarsi a vita privata dopo l’insuccesso referendario, non crede che la parola data dal proprio leader valga poi così tanto da essere mantenuta, e altresì asseconda il ‘cambio di verso’ della sinistra renziana che ha abbandonato i lavoratori per schierarsi al fianco della Bancke e dei grandi gruppi industriali e finanziari. Così, alla fine delle votazioni dei circoli Pd il risultato è netto: Renzi stravince. La ‘montagna-Emiliano’ partorisce una percentuale di consensi che assomiglia ad un ‘topolino’ e Orlando non riesce neppure a scalfire la leadership di Matteo Renzi, ma soltanto a gettare qualche ombra sulla ‘regolarità’ delle votazioni: “In poche ore in alcuni circoli ci sono state centinaia di iscritti e non credo sulla base di un improvviso entusiasmo, io esprimo preoccupazione. Io credo che tutto sia regolare ma voglio dire che quando in un circolo l’ultimo giorno utile si iscrivono 6-700 persone, poi il dibattito lo fanno in 6-7 e vanno a votare in 300, non credo che sia il partito che vogliamo. Ho scelto la linea di non presentare ricorsi”. Così Andrea Orlando candidato alla segreteria del Pd a In Mezz’ora su Rai3.

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