Mario Draghi l’uomo chiamato dal Colle per salvare la patria, una pagina che era già scritta!

di Antonello Laiso. Non servono commenti di writers e di spettatori alla finestra per affermare la saggezza, la costanza dell’attesa e infine la determinazione sicuramente migliore del nostro Presidente della Repubblica  nell’affidare l’incarico di formare un nuovo Governo al prestigio internazionale del Prof Mario Draghi.
In una fase quanto mai la più delicata probabilmente della storia della nostra Repubblica a causa di una pandemia associata ad un altra pandemia scaturita economicamente non si poteva temporeggiare ad eventuali nuove elezioni neanche con il pensiero, e quindi  ad uno scioglimento delle Camere.
Il Paese ora con non mai  ha bisogno di quelle delicatissime e quanto mai urgentissime riforme, urgono quei delicatissimi investimenti di quei  216 miliardi di Euro che abbiamo ricevuto, molte di quelle spese dovranno essere sostenute in considerazione   alla tenuta sanitaria, a quella tenuta economica non meno pregnante, alla creazione di imprese e nuova occupazione ,a ridistribuire nel Paese sconvolto quelle nuove possibilita’ per una ripartenza simile  ad un dopoguerra.
Riforme che oltre che essere indispensabili e pregnanti non possono essere deluse oltre che per il nostro futuro ma per quella  denegata ipotesi di lassismo che potrebbe rendere secondariamente a quelle nostre reali necessita’,  poco credibile la nostra affidabilita’ verso l’ Eurozona della quale facciamo parte.
In questo ipotetico da molti paragonato ad una ricostruzione da un nemico invisibile che tanto ha distrutto e che non e’ ancora purtroppo sconfitto possiamo e dobbiamo  ricostruire con le intenzioni prima, e con i fatti dopo.
Una figura di altissimo profilo quella del prof Draghi che giammai puo’ essere vista  a mio parere  come una via di uscita, ma quella via del rinascimento che ci onora dalla sua altissima figura stimata e conosciutissima non solo  nell’Eurozona ma di rilevanza internazionale.
Al di la dei pensieri di un  qualsiasi colore politico, al dila di quelle che possano essere le nostre convinzioni giuste o sbagliate, ma sempre in linea con i principi democratici ed allontanando l’idea di quel dolo politico di un  fallimento  visto dai piu’, ovvero “quella condicio sine qua non”.
Non vogliamo riprendere alcuni e  direi molti commenti di contrattazioni non andate a buon fine, chiudiamo una pagina che probabilmente era gia’ decisa a far  chiudere la copertina di quel libro.
Auguriamoci che quel patriottismo simboleggiato da quelle migliaia di lapidi sparse per la Nazione sia sempre reale al di la di qui colori politici ed auspichiamo  di quelle idee di colori diversi che in questo momento dovrebbero fondersi in quell’ unico colore, ovvero  pittura di un paesaggio come di un colore indefinito .

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3 Responses

  1. Claudio ha detto:

    avrei voluto vedere qualcun altro al posto di Conte magari con rosari in mano….
    Bacioni

  2. Please ha detto:

    Conte: una resa delle armi per strada fuori dalla porta di Palazzo Chigi dopo aver lasciato gli italiani sul lastrico per manifesta incapacità: siamo il paese col debito pubblico più alto, il Pil più basso e il maggior numero di morti per Covid …. Grazie Presidente Conte!?

  3. Alessandra ha detto:

    Vero altro che populisti, le borse già festeggiano…. Il ..Grande colore di un non politico .

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