Mamma Rai: mamma che stipendi!

Quando si parla di “stipendi d’oro” si pensa subito alla politica e a i compensi faraonici dei parlamentari e di tutti gli “addetti alla casta”, ma si tralasciano gli stipendi, altrettanto opulenti, di aziende, di banche e di altri enti ed organismi più o meno pubblici. Uno su tutti ‘mamma rai’ dove gli stipendi ci costano 1 miliardo di euro: il 62% del canone.
E se luglio è il mese del canone in bolletta, è anche il mese dell’operazione trasparenza Rai dove vengono pubblicati on line gli stipendi dei dipendenti. Ma solo di quelli che guadagnano oltre 200 mila euro l’anno e dei consulenti che ne mettono in tasca oltre 80 mila. Alchè viene da dire… c’era una volta la “spending review”, quella del taglio degli stipendi da applicare a tutta la pubblica amministrazione, Rai compresa! L’intervento sulle buste paga di viale Mazzini – con il tetto massimo inchiodato alla fatidica “soglia Quirinale”, ovvero i 240mila euro percepiti dal capo dello Stato – venne sponsorizzato come uno degli “interventi-simbolo” del nuovo corso renziano. Peccato che quella sforbiciata, quella fatidica autoriduzione sia rimasta solo una buona intenzione, tant’è che oggi i cittadini si ritrovano a pagare stipendi che vanno ben oltre quel tetto massimo ai dirigenti Rai nominati dall’amministratore delegato Antonio Campo Dall’Orto. E questo nonostante l’ad sia stato voluto dallo stesso Matteo Renzi e investito, grazie alla riforma della governance del servizio pubblico radiotelevisivo, di speciali poteri operativi. Pertanto, fregandosene del “tetto di 240mila euro” indicato dal governo Renzi – ma evidentemente era solo “un servizio del Tg1” – in testa alla classifica degli stipendi d’oro di ‘mamma rai’ non poteva che esserci proprio lui, Antonio Campo Dall’Orto con 650 mila euro annui. Segue il presidente Monica Maggioli con una busta paga da 270 mila euro di base ai quali vanno aggiunti i 66 mila di emolumento presidenziale. Ma sono tanti altri i manager nella lista anche se non sempre i loro nomi sono noti al grande pubblico.
I direttori di rete e di Tg.Tra i direttori di rete e di tg, in testa alla classifica c’è il responsabile dei palinsesti Giancarlo Leone che oscilla tra i 300 e i 340mila euro. Il meno pagato è Andrea Fabiano, capo di Raiuno che intasca 200 mila euro. Stanno meglio i suoi colleghi Ilaria Dallatana (Raidue) e Daria Bignardi (Raitre) che possono contare su 300mila euro. Si ferma a 220 il direttore di Raisport, Gabriele Romagnoli. Per quanto riguarda la sfida fra i direttori dei telegiornali, vince Mario Orfeo del Tg1 (stipendio da 310milaeuro). Per i colleghi di Tg2 eTg3, Marcello Masi e Bianca Berlinguer, 270mila euro. Le altre cifre rese note. L’ex direttore di servizi parlamentari Anna La Rosa guadagna 240 mila euro, Carmen Lasorella, ex volto del Tg2 ora senza incarico, 200 mila. Il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, 270, il presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano, 360. Nell’elenco figura anche il direttore delle risorse televisive Andrea Sassano con 220mila euro, il direttore del canone Marco Zuppi con 240, e i giornalisti Tiziana Ferrario (238mila euro) e Francesco Pionati che non va oltre i 200mila. Paradossale anche il caso della dirigente Lorenza Lei, in contenzioso con la Rai, che ogni anno sul suo contro vede accreditati 240 mila euro.

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