Comprare casa: Roma la città più cara d’Italia, Palermo la più economica.

Nonostante la crisi la voglia di mattone degli italiani non si è mai sopita. Il mercato immobiliare è in netta ripresa e da alcuni anni le compravendite sono ripartite, con numeri che non si vedevano dal 2011. Ma che tipo di casa o appartamento può comprare chi dispone di un budget medio, di 200.000 euro?
Se lo chiede Tecnocasa, in un’indagine che esclude i quartieri più costosi e si concentra nei dieci principali capoluoghi di provincia italiani. La differenza tra quello che ci si può permettere da una città all’altra è notevole: si va dai 66 metri quadrati di Roma, che risulta quindi la città più cara d’Italia, ai 171 di Palermo, che risulta dunque la città con il mercato immobiliare più abbordabile. Tra l’altro le possibilità a Roma si riducono ulteriormente se da un quartiere di media periferia si cerca casa al centro: in questo caso i metri quadri acquistabili con 200.000 euro diventano 37. Stessa forte differenza a Milano, la seconda città più cara: si passa dai 74 metri quadri di un quartiere medio ai 34 del centro storico. Mentre a Firenze le differenze tra il centro e la periferia incidono di meno sul prezzo finale: infatti in un quartiere medio con lo stesso budget si acquistano 78 metri quadri e al centro 60. Al quarto posto in graduatoria arriva Napoli, dove si arriva a quasi 100 metri quadri spendendo 200.000 euro. Non è detto infatti che le città più care siano tutte al Centro-Nord, e quelle meno care al Sud. A Torino con 200.000 euro si acquista una casa molto spaziosa, 146 metri quadri, e così a Verona. A Genova si arriva addirittura a 157 metri quadri. Genova infatti tra le grandi città è stata la più colpita dalla crisi: tra il secondo semestre del 2007 e il secondo del 2016 i prezzi degli immobili sono calati del 51,8%. La città che se l’è cavata meglio è Milano, con un calo del 27,9% nello stesso periodo. Una media che però rappresenta poco la città, dove si va da un calo di quasi il 40% per i quartieri Bovisa-Sempione ad appena un meno 6,9% per il centro. Roma ha perso in media il 35,4%, ma il centro storico ha “tenuto”, con una contrazione del 20,3%, e questo spiega in parte anche la fortissima divaricazione dei prezzi tra centro e periferia. Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso c’è stata una leggerissima ripresa dei prezzi medi, dello 0,1%. Ma in alcune città l’andamento aveva cambiato segno già da alcuni mesi: le prime città a vedere una modesta risalita dei valori immobiliari sono Bologna, Firenze, Verona, Bari, Milano e Palermo.

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