Groenlandia, Ue apre un ufficio a Nuuk. Danimarca, leva obbligatoria anche per le donne.

di Attilio Runello. La Groenlandia politicamente fa parte della Danimarca. Gode di ampia autonomia. Riceve comunque finanziamenti dalla Danimarca. Per posizione geografica è più vicina al Canada.
Ha una popolazione di soli 56000 abitanti, in prevalenza Inuit.
Pur appartenendo alla Danimarca non fa parte dell’Unione europea, ma rientra fra i tanti territori posseduti da stati europei che sono oltre mare, non sul continente europeo. L’Unione li considera territori speciali.
La Groenlandia non fa parte dell’Unione per ragioni che sono legate alla pesca. La pesca è infatti la principale risorsa per l’esigua popolazione, che tra l’altro si nutre di carne di balena. E quindi – come l’Islanda – ha preferito non fare parte dell’Unione che sulla pesca ha regole stringenti.
La maggior parte della superficie della Groenlandia è ricoperta da ghiacci perenni. La parte libera non è comunque coltivabile.
I cambiamenti climatici stanno riducendo la presenza di ghiaccio sull’isola. Si ipotizza che il territorio possa essere ricco di minerali.
Attualmente ci sono aziende canadesi, australiane e statunitensi che hanno licenze per esplorare.
I cinesi hanno avanzato delle richieste e hanno comprato una azienda australiana presente in Groenlandia.
L’Unione europea in ritardo vuole partecipare alla corsa ai minerali.
Fa parte della strategia della transizione energetica rendersi meno dipendente dai cinesi in questo settore.

L’Unione europea ha annunciato l’apertura di un ufficio di rappresentanza a Nuuk, la capitale della Groenlandia. Il tentativo però rischia di essere tardivo e la portata dell’iniziativa modesta. L’ufficio di rappresentanza ospiterà solo tre o quattro funzionari e non aprirà prima del 2023 inoltrato. L’Ue guarda timidamente all’Artico nel tentativo di riorganizzare il suo spazio strategico lungo i suoi confini settentrionali. Questa decisione è stata presa per rafforzare i progetti di cooperazione già in essere con le autorità locali e per studiare la possibilità di svilupparne ulteriori in futuro. L’annuncio è stato diffuso dal funzionario della Commissione Europea Per Hargard e sottolinea l’interesse di Bruxelles a stringere rapporti più stretti con il Paese, ricco di giacimenti minerari ed esportatore di energia.
Il cambiamento climatico e lo scioglimento della grande calotta che si sviluppa in tutto il suo territorio è destinato a facilitare lo sfruttamento di risorse intrappolate nei ghiacciai (come petrolio, ferro, zinco, gas e terre rare) e alcune grandi potenze, come la Cina, hanno già presentato diverse manifestazioni di interesse come lo sviluppo di impianti estrattivi. L’importanza geopolitica della Groenlandia è cresciuta anche per la possibilità di nuove rotte commerciali grazie allo scioglimento dei ghiacci. L’isola verde è un crocevia strategico tra Eurasia e Nord America e potrebbe consentire alle rotte commerciali di aggirare il Canale di Suez, poco agevole ed ingolfato da una serie di problematiche logistiche.

Dal 2026 in Danimarca coscrizione obbligatoria anche per le donne.
La Danimarca è uno dei paesi europei dove la leva è obbligatoria. Sino ad oggi si è trattato di un periodo di quattro mesi.
Dati i tempi di guerra la Danimarca con un governo di centrosinistra ha deciso di portare il servizio militare ad undici mesi. Inoltre sarà obbligatorio anche per le donne a partire dal 2026. Anche se non obbligatoria la partecipazione femminile non è mancata
Secondo i rappresentanti del governo si tratta di attuare la parità di genere.
Inoltre il prolungamento del periodo di leva a undici mesi non vuol dire che vogliono andare in guerra, ma che al contrario fanno di tutto per scongiurarla
Sino ad oggi l’esercito peraltro ha contato su forze molto esigue. Si tratta di ventimila militari in tutto di cui undicimila di professione.
Anche gli investimenti sulle forze militari sono sempre state più basse di quanto richiesto dalla Nato
Intende investire sette miliardi nei prossimi anni
I paesi in Europa dove è ancora in vigore la leva obbligatoria sono Austria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Lituania, Svezia e Svizzera.

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