Lo scontro tra i poteri dello Stato.

Il refrain è quello della “giustizia a orologeria” e delle “toghe rosse” di berlusconiana memoria. Palazzo Chigi va all’attacco della magistratura sui casi Delmastro e Santanchè che stanno scuotendo il Governo. Con una nota senza firma attribuita a fonti della Presidenza del Consiglio, Giorgia Meloni reagisce duramente sull’imputazione coatta arrivata nei confronti del sottosegretario alla Giustizia in merito all’inchiesta sulla rivelazione di segreto d’ufficio legata al caso Cospito, e prende posizione anche sulle vicende societarie che hanno investito la ministra del Turismo.

La reazione di Palazzo Chigi arriva nel giorno in cui il gip di Roma ha respinto la richiesta di archiviazione della procura sul  caso giudiziario che coinvolge Andrea Delmastro, stabilendo la formulazione di una richiesta di rinvio a giudizio.

“In un processo di parti non è consueto che la parte pubblica chieda l’archiviazione e il gip imponga che si avvii il giudizio” si legge nella nota diffusa alla stampa.

“In un procedimento in cui gli atti di indagine sono secretati è fuori legge che si apprenda di essere indagati dai giornali, curiosamente nel giorno in cui si è chiamati a riferire in Parlamento, dopo aver chiesto informazioni all’autorità giudiziaria” è il riferimento al caso che ha travolto Daniela Santanchè.

“Quando questo interessa due esponenti del governo in carica è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee” scrivono dalla Presidenza del Consiglio.

Guarda caso proprio dopo che il ministro Carlo Nordio ha presentato la riforma della giustizia, rincarano la dose nel Palazzo, ricordando che i precedenti non mancano.

Infine è di oggi la notizia apparsa in prima pagina sul Corsera, di una 22enne della Milano bene che ha denunciato Leonardo Apache La Russa, uno dei figli del presidente del Senato Ignazio La Russa, per violenza sessuale.

Insomma, nel giro di poche ore il governo è sotto il fuoco della magistratura. Le toghe si danno un gran da fare per mettere nel mirino l’esecutivo di centrodestra che cresce nei sondaggi. Tre casi in poche ore: Santanché, Delmastro e il figlio di Ignazio La Russa. Una accavallarsi di voci, spifferi e indagini che stanno minando la maggioranza di governo e inasprendo lo scontro tra i poteri dello Stato!

 

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3 Responses

  1. Nic ha detto:

    Non si può difendere l’indifendibile e chi sbaglia è giusto che paghi, ma a sentenza emessa passata in giudicato, nè prima, nè durante i processi!

  2. anna'70 ha detto:

    È inquietante che, mentre il governo Meloni mette in cantiere la riforma della giustizia, una tenaglia giudiziaria si stringa attorno a diverse figure dell’esecutivo. Siamo alle solite: uso politico della giustizia.

  3. vittorio f. ha detto:

    In Italia se la magistratura ti indaga tu sei l’ultimo a saperlo.

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