L’Italia vince l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”.

L’Italia vince per la prima volta un riconoscimento che ci porta sul tetto del mondo per quanto riguarda le scoperte archeologiche avvenute lo scorso anno. Si tratta dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, un riconoscimento.

Il premio in questione viene consegnato presso la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che si svolge a Paestum da giovedì 2 a domenica 5 novembre, insieme a numerose e prestigiose iniziative, tra cui 150 tra conferenze e incontri, 20 laboratori e 600 relatori.

Per la la prima volta questo riconoscimento ambitissimo è stato affidato ad una scoperta italiana: le 24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana ritrovate a San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, nel novembre dello scorso anno.I 24 bronzi scoperti a San Casciano dei Bagni: le foto

Le scoperte archeologiche avvenute nel 2022 arrivate in finale erano ben 5:

  • Egitto: il rinvenimento nell’antica necropoli di Saqqara, a circa 30 km a sud del Cairo, della piramide della regina Neith con 300 bare e 100 mummie;
  • Guatemala: la scoperta del più antico calendario Maya;
  • Iraq: dove è stata riportata alla luce una città dell’età del bronzo dal fiume Tigri nel bacino idrico di Mosul;
  • Italia: il rinvenimento dal fango nel “Santuario Ritrovato” del “Bagno Grande” di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena;
  • Turchia: a Midyat, nella provincia di Mardin, è stata identificata una grande città sotterranea risalente a 2.000 anni fa.

San Casciano: ritrovate 24 statue bronzee | Ambasciator

Ma a vincer l’edizione 2023 dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, è stata per la prima volta una scoperta italiana, ovvero le 24 magnifiche statue di bronzo di epoca etrusca e romana riaffiorate dal fango a San Casciano dei Bagni.

Il premio, che si è meritatamente guadagnato il nostro Paese, è intitolato Khaled al-Asaad, un archeologo siriano che pagò con la sua stessa vita la difesa del patrimonio culturale. Il riconoscimento internazionale in suo onore è oggi affidato ai migliori ricercatori del mondo.

La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, in collaborazione con la rivista ‘Archeo’, dal 2015 dà il giusto tributo alle scoperte archeologiche tramite questo prestigioso premio, che viene decretato in collaborazione con testate archeologiche internazionali che sono media partner della Borsa e provenienti da tutta Europa.

Il miracolo di San Casciano: il fango restituisce 24 statue romane ed etrusche.

A San Casciano come a Riace, dalle acque riemergono statue in bronzoLe statue di bronzo riemerse dal fango a San Casciano dei Bagni risalgono a un periodo compreso tra il II secolo a.C. e il I d.C.. Ciò vuol dire che sono state protette per 2.300 anni da questo particolare materiale e dall’acqua bollente delle vasche sacre del santuario votivo, insieme a monete, ex voto e iscrizioni latine ed etrusche.

Il santuario, con le sue piscine ribollenti, le terrazze digradanti, le fontane, gli altari, esisteva almeno dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V d.C., quando venne chiuso, senza però essere distrutto. All’epoca le vasche furono tappate con l’uso di pesanti colonne di pietra e le statue affidate all’acqua. Rimossa quell’antica copertura, è ritornato alla luce “il più grande deposito di statue dell’Italia antica”.

Le statue, cinque delle quali alte quasi un metro, sono ancora oggi perfettamente integre e si suppone che siano state realizzate da artigiani locali. L’eccezionale stato di conservazione, di cui sono dotate ancora oggi, è quasi sicuramente dovuto dell’acqua calda della sorgente che è riuscita a riportare ai giorni nostri anche delle importantissime iscrizioni in etrusco e latino, incise prima della loro realizzazione.

Disposte in parte sui rami di un enorme tronco d’albero fissato sul fondo della vasca, in molti casi ricoperte di iscrizioni, le statue come pure gli innumerevoli ex voto, arrivano dalle grandi famiglie del territorio dell’Etruria interna (dai Velimna di Perugia ai Marcni noti nell’agro chiusino e senese), esponenti delle élites del mondo etrusco e poi romano, proprietari terrieri, signorotti locali, classi agiate di Roma e perfino imperatori.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *