L’intervento del governo nel comune di Caivano.

di Attilio Runello. Negli ultimi giorni il comune di Caivano – che fa parte della città metropolitana di Napoli – è giunto alle pagine dei media nazionale a causa di uno stupro di gruppo su delle ragazzine e l’intervento della premier Meloni.
Il comune ha oltre trentacinque mila abitanti e una discreta zona industriale.
Purtroppo nei media locali se ne parla spesso per episodi di cronaca nera. L’episodio dello stupro è solo l’ultimo di tanti episodi di violenze.
Nel comune è forte la presenza della camorra che promuove lo spaccio della droga e probabilmente altre attività illecite.
Quello che preoccupa in modo particolare è il coinvolgimento di adolescenti in attività criminali.
Il vantaggio di usare gli adolescenti è che spesso non sono punibili, se al di sotto dei quattordici anni, e con pene leggere al di sotto dei diciotto.
L’intervento del governo su in piano legislativo consiste nell’inasprite le pene da un lato. Dall’altro garantite una maggiore presenza delle forze dell’ordine e promuovere le attività sportive ristrutturando un campo sportivo in abbandono.
Si registra un abbandono scolastico elevato da parte dei minori e si è deciso di inasprite le pene nei confronti dei genitori che non mandano i figli a scuola.
Sembra interessante l’iniziativa di ristrutturare il campo sportivo se avrà come seguito una ampia promozione e organizzazione di attività sportive che da sempre sono uno dei migliori modi per togliere i ragazzi dalla strada proponendo attività che attraggono i ragazzi.
Sicuramente non sarà facile combattere la criminalità organizzata ma almeno bisogna sottrarre loro il coinvolgimento di minorenni.
Saviano è intervenuto in modo critico sull’intervento del governo, che ha effettuato un ampio rastrellamento sequestrando in molte abitazioni droga e armi. Ha detto che rischia di essere l’intervento spot al quale non segue un reale cambiamento.
Il rischio c’è. Soprattutto se non si attueranno iniziative per attrarre i ragazzi in attività formative e legali.

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4 Responses

  1. Seguace di VANNACCI ha detto:

    Altro altro altro che CAIVANO
    Stuprata in pieno centro a Napoli: caccia a 4 stranieri
    Registrata ieri la denuncia di una donna di 41 anni, vittima di un episodio di violenza avvenuto lo scorso agosto, nelle ore diurne, nei pressi della stazione centrale della città partenopeA Napoli, una donna di 41 anni è stata violentata da quattro uomini in pieno giorno.

    La donna, residente a Foggia, si era recata nel capoluogo campano per motivi di lavoro. Dopo avere assolto ai suoi impegni, la 41enne aveva mangiato in un locale della centralissima piazza Garibaldi, luogo molto frequentato in quanto vi si trova la stazione ferroviaria.

    Dopo avere consumato il suo pasto, la signora si era incamminata verso la stazione per prendere il treno di ritorno per Foggia ma, purtroppo, al binario di partenza non ci arriverà mai. All’improvviso, la donna è stata circondata da individui di sesso maschile che dapprima l’hanno colpita con un oggetto contundente per tramortirla e successivamente caricata su un furgoncino privo di vetri dove i quattro si sono approfittati di lei.

    La vittima non ha solo subito violenza carnale ma è anche stata oggetto di rapina poiché gli aguzzini le hanno rubato l’orologio, due collanine e circa 250 euro in contanti per poi lasciarla sul ciglio della strada in stato confusionale. Ad accorgersi della sua condizione sono stati alcuni passanti che hanno immediatamente contattato il 118 e le forze dell’ordine.

    Gli operatori sanitari, una volta giunti sul posto, si sono resi conto di ciò che era successo alla donna procedendo a visitarla in quanto lei non era in grado di interloquire a causa dello shock causatole. La colombiana è stata prima trasportata al Vecchio Pellegrino e poi al Cardarelli dove ha ripreso le forze ed è stata in grado di raccontare quello che le era successo. Ha spiegato agli agenti della squadra mobile le dinamiche dell’accaduto e che gli stupratori avevano una carnagione olivastra e parlavano tra di loro in arabo.

    Il pm Raffaele Tufano ha raccolto la denuncia della sudamericana e ha dichiarato che la Procura di Napoli è già entrata in possesso della documentazione medica fornita dal Cardarelli e dei video delle telecamere di sorveglianza ubicate nei dintorni della stazione.
    Non è la prima volta che una donna viene abusata nelle vie adiacenti piazza Garibaldi. nel 2021, in piena pandemia, un’infermiera di Caserta, dopo avere finito il turno in ospedale, si stava dirigendo verso la stazione per tornare a casa quando un uomo le ha messo una mano sulla bocca per poi violentarla senza pietà.a.

  2. Anonimo ha detto:

    E’proprio vero “il nostro peggior nemico:Noi stessi” Giorgia dagli dentro che Ti sbattono fuori per il record di sbarchi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  3. Anonimo ha detto:

    GIORGIA: 5000 sbarchi in un giotno! Entri nella Storia carissima Miss Aspen, Scafisti & ONG Ti sono grate.
    Pasionaria ma de che? Stai distruggendo pezzo a pezzo una carriera politica.
    Da sola, colle Tue mani stai facendo il lavoro che nemmeno il PD è in grado

  4. Erik - CH ha detto:

    Non si può di certo accusare Giorgia Meloni di essere irrispettosa nei confronti delle tradizioni. In questi giorni, ad esempio, ha mostrato di mantenere un ossequio impeccabile di fronte alla vetusta usanza della destra di sfoderare il manganello per risolvere le questioni sociali. Così, non appena la presidente del consiglio ha preso atto che il miracolo economico italiano del quale si parlava appena poche settimane fa era pura illusione e che le regole dell’austerità sono parte irrevocabile del pacchetto europeo che ha deciso di accettare, ha subito fatto scattare il riflesso pavloviano della tolleranza zero.

    Non c’è più il reddito di cittadinanza e i poveri vengono artificiosamente divisi in «occupabili» destinati alla macelleria sociale e bisognosi meritevoli della carità di stato? Ecco che scatta una nuova emergenza sicurezza per irregimentare le classi sociali pericolose. Non c’è il becco di un euro per le periferie, anzi saltano i 16 miliardi all’uopo previsti dal Pnrr? Si mettono in scena blitz a favore di telecamera nei quartieri disagiati, grandi manovre poliziesche cui difficilmente seguiranno investimenti sociali.

    Scoppiata la bolla propagandistica dei migranti, insomma, la premier coglie al balzo i tragici casi di cronaca dei giorni scorsi e si getta nel grand guignol delle passerelle nei luoghi del degrado per dichiarare l’ennesima emergenza e autoassegnarsi il ruolo di donna d’ordine. Si tratta con tutta evidenza di un riflesso spontaneo: da sempre la le destre reazionarie e conservatrici hanno in odio le città e gli spazi comuni che, con tutte le contraddizioni e i conflitti del caso, riescono a mettere in piedi. Benito Mussolini, per dirne uno, provò in tutti i modi a impedire che Roma divenisse un polo attrattivo per i poveri di tutto il paese alla ricerca di un lavoro con leggi espressamente contro l’urbanesimo volte alla devastazione sociale delle periferie e alla criminalizzazione dei baraccati. Più di recente, il can can mediatico ha rappresentato le città come luoghi infidi e incontrollabili. I grandi palazzoni dell’edilizia popolare ai margini delle città, pensati come falansteri da urbanisti e architetti all’epoca del boom economico e durante gli anni degli investimenti pubblici, sono stati abbandonati al degrado e trasformati in ghetti.

    Oggi, dopo anni di abbandono e disinvestimento in servizi e spazi pubblici, Meloni pensa di rifugiarsi nel grande classico del law and order per mascherare la sua inadeguatezza sulle spese sociali e nascondere l’incapacità di occuparsi della parte più povera del paese. La polarizzazione fa parte del gioco: di fronte al buonismo e al permissivismo di chi c’era prima, ha fatto capire ieri parlando ai giornalisti, è arrivato qualcuno che ci mette la faccia. Il che non è vero. Anche i governi degli anni scorsi hanno cercato di cavalcare le emergenze e inaugurato strette repressive che dovevano essere risolutive. Prova ne è che una delle misure più inquietanti introdotte dal Consiglio dei ministri, l’estensione del Daspo urbano ai minori e per di più l’utilizzo della diffida anche per allontanare i ragazzi da scuole e università, sia stata introdotto proprio da un governo di centrosinistra. E non fu proprio Walter Veltroni inaugurando il Pd da sindaco di Roma, a mettere in difficoltà il governo Prodi chiedendo una stretta normativa dopo un terribile caso di cronaca e annunciando che «la sicurezza non è né di destra né di sinistra»»?

    Al contrario, lo dimostrano fior di studi e le esperienze recenti: reprimere senza un disegno sociale più ampio, e senza costruire le infrastrutture solidali e civiche che danno senso alla vita in comune nei quartieri, non serve a niente. Se non a nascondere i propri limiti e criminalizzare ulteriormente i poveri.

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