L’Europa è strangolata dalla Troika, l’alternativa è…

di Maria Pia Caporuscio. Si avverte nell’aria un risveglio nella popolazione, un risveglio delle coscienze dalla sedazione in cui erano tenute dalla classe dirigente. E’ il canto del cigno dell’umanità che vive sulla propria pelle la miseria, l’offesa nella dignità della persona e l’angoscia di non avere un futuro. E’ la speranza che un ritorno alla libertà, alla democrazia e all’uguaglianza, è possibile. E’ una presa di coscienza che la vita è un miracolo e che a nessuno è dato rovinarla. Che questa forma di inferno terrestre, dove questo “governo mondiale” tiene le popolazioni, deve finire! Che l’infelicità di milioni di esseri umani per soddisfare l’ingordigia di pochi altri “esseri umani” è inaccettabile!
Che questo brutale accaparramento della ricchezza in poche mani e il disprezzo per la vita altrui va scongiurato! Che questo capitalismo finanziario e criminale è arrivato al capolinea e necessita una forma più giusta di convivenza civile. Se il sistema socialista è crollato per delle colpe del passato, questo capitalismo che distrugge presente e futuro, deve essere polverizzato! Urge un alternativa e un ribaltamento radicale di questo inumano sistema con la creazione di un nuovo socialismo. Un socialismo del XXI secolo, dove non sia più permesso a quell’uno per cento della popolazione, di rendere schiavi il novantanove per cento di essa. Non è possibile che milioni di esseri umani debbano rendersi schiavi di un pugno di assatanati. Questa Europa strangolata dalla Troika e sostenuta da governanti indegni, sta trasformando la popolazione in “debitori”, una sorta di salvadanaio dove appozzare senza vergogna. Politici da operetta, ma capaci di scatenare una guerra sociale, contro i loro popoli. E dunque si rende necessario proprio come avvenuto nel 1945, che gli europei si liberino dalla tirannia: nazisti e fascisti di allora e dal capitalismo finanziario oggi e riscrivere insieme una nuova pagina di storia. E’ necessario e urgente un ritorno alla normalità, alla decenza, all’onestà e alla giustizia sociale dando vita ad un movimento anticapitalista. Oggi la lotta di classe è quella dei ricchi verso i poveri, dei padroni verso gli operai, di chi ha il potere verso chi non ne ha e da ciò ne consegue che i bisogni, i diritti e le libertà vengono frantumati. La dignità di chi lavora non può essere sacrificata alla necessità di lavorare. Il lavoro è un diritto e la sottomissione ad un “padrone” un abuso! Datore di lavoro e lavoratori devono avere un reciproco riconoscimento su un piano di parità. Basta con questo criminale sfruttamento, con la devastazione della natura, la mercificazione delle vite e la disuguaglianza sociale. Dobbiamo dire basta alle privatizzazioni, alla flessibilità, alla precarietà del lavoro. Basta coi tagli alla scuola pubblica, alle pensioni e allo stato sociale che sta distruggendo secoli di storia. Necessita un alternativa! Alternativa significa rifiuto del debito, nazionalizzazione delle banche e delle imprese strategiche, istituzione di poteri democratici nei luoghi di lavoro, nel territorio, nelle istituzioni. Alternativa significa la costruzione, la difesa, la riappropriazione e gestione sociale dei beni comuni, contro la mercificazione delle vite, dell’ambiente, della salute, della conoscenza. Alternativa perché bisogna riprendere la marcia verso l’uguaglianza sociale partendo dalla riduzione generalizzata degli orari di lavoro, della cancellazione delle leggi sulla precarietà, oltre all’abbassamento dell’età pensionabile. Alternativa perché ci vuole una grande redistribuzione della ricchezza verso il basso con un generale incremento delle retribuzioni e delle pensioni. Alternativa perché un movimento anticapitalista è necessario per ricostruire forza e unità in tutto il mondo oppresso dalla prepotenza. Nessuno si deve più vergognare per la sua povertà è quindi necessario un percorso comune alternativo e indipendente rispetto agli schieramenti politici attuali.

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