L’euro continua a non soddisfare gli italiani.

Agli italiani che campano di stipendio e pensione l’euro non è mai piaciuto e questo non per partito preso ma perchè con la conversione dalle lire i redditi del ceto medio si sono dimezzati e i prezzi al consumo sono quadruplicati! Secondo quanto emerge dalla consueta indagine Acri-Ipsos sugli italiani e il risparmio, quasi 3 italiani su 4 sono insoddisfatti della moneta unica: il 71%, dato in leggero calo rispetto al 74% del 2014). Secondo il sondaggio, tuttavia, la maggior parte degli italiani è convinta dell’utilità dell’euro nel lungo periodo. Coloro che sono certi che tra 20 anni essere nell’euro sarà un vantaggio sono il 51%; il 36% pensa invece che essere nell’euro sarà
uno svantaggio anche fra 20 anni (erano il 34% nel 2014); il 13% non ha opinioni in merito. In ogni caso, l’Europa viene assolta dalla responsabilità della crisi italiana: solo il 4% dei cittadini imputa ogni responsabilità all’Europa e ben il 48% ritiene che la situazione attuale sia causata dal malgoverno del Paese negli ultimi anni e dalle mancate riforme (questo dato arriva al 53% nel Sud Italia); il 20% chiama in correità Italia ed Europa; infine, il 26% (in crescita rispetto al 19% del 2014) attribuisce le cause della difficile situazione attuale alle crisi cicliche che hanno dimensioni mondiali e molteplici cause (il 2% non ha un’opinione). Gli italiani, seppur delusi, ritengono che in questa situazione l’Unione Europea sia soprattutto un importante e indispensabile aiuto in un momento di crisi (55%), anche se non sono pochi coloro che la ritengono un ulteriore aggravio che rende ancor più complesso il superamento della crisi (44%).

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