Italia a due velocità.

In Italia chi è a busta paga fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. Chi invece lavora in proprio fa lui il prezzo e campa quasi sempre bene, soprattutto quando si dimentica di fare lo scontrino. Questa è l’Italia a due velocità. Questa, almeno, lo era fino a ieri. Oggi, però, l’esercito delle “buste paga” – massacrato dal fisco e falcidiato dallo scellerato passaggio dalla lira all’euro che ne ha dimezzato il potere d’acquisto – ha dato fondo agli ultimi spiccioli messi da parte e fa molta più attenzione a quanto e a come spende. Il ceto medio, una razza in via d’estinzione, stringe i cordoni della borsa. Il risultato è che i consumi si contraggono e coloro che fino ad oggi hanno fatto il prezzo, non incassano più come prima. Pertanto, non gli resta che giocare al ribasso e calare i prezzi, oppure chiudere bottega! L’Italia a due velocità rischia così il collasso! Due sono le vie di fuga: o si esce dall’euro e si rivedono salari, pensioni e prezzi al consumo, oppure bisogna rimettere benzina nel motore di lavoratori dipendenti e pensionati prima che l’Italia sbrachi!

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