Le sanzioni, un autogol per l’Unione Europea.

di Giacomo Nigro. Vi è una profonda incertezza sul futuro delle economie dei Paesi UE come conseguenza della guerra che la Russia ha scatenato contro l’Ucraina, dopo la pandemia, la guerra rappresenta un altro colpo alla globalizzazione.

Le sanzioni imposte alla Russia possono, infatti, provocare modifiche al sistema finanziario internazionale. C’è da osservare che oltre metà della popolazione mondiale vive in Paesi che si sono astenuti dal condannare l’aggressione della Russia all’Ucraina, forse ricordando che gli Stati Uniti non sono stati da meno nella ferocia mostrata nelle guerre più recenti.

Vediamo come questo può modificare scenari finanziari e commerciali consolidati. Dagli anni Settanta del secolo scorso, infatti, esso si è sviluppato con un complesso meccanismo che può così essere descritto: la gran parte delle merci scambiate sui mercati internazionali è pagata o denominata in dollari, ma soprattutto gran parte delle riserve delle banche centrali, imprese e istituzioni finanziarie è investita in dollari o in titoli denominati in dollari. Questa massa monetaria e finanziaria è costituita da pezzi di carta, o meglio numeretti su schermi di computer, rappresentativi di impegni di pagamento per l’immediato o per il futuro. L’enorme debito americano alimenta il sistema finanziario internazionale con mezzi di pagamento, che poi crescono su sé stessi in modo autonomo.

Questo meccanismo, con cui gli Stati Uniti offrono mezzi di pagamento per gli scambi internazionali e fungono da garanti dell’offerta di dollari anche delle altre banche centrali, fornisce agli americani la possibilità di consumare risorse che non producono, vivendo, come qualunque Paese indebitato, al di sopra dei propri mezzi. Ciò è da ritenere il motivo fondamentale per cui gli Stati Uniti osteggiano la vera unità europea e l’euro, la moneta comune che è il vero concorrente del dollaro statunitense nell’economia mondiale.

Ecco che le sanzioni economiche, imposte dagli Stati Uniti che, come sempre, sono seguiti a ruota dall’UE che trasforma, in proprie, tutte le sanzioni economiche imposte dagli USA ai loro nemici, diventano pericolose proprio per i Paesi europei che vedono i propri commerci sotto scacco.

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6 Responses

  1. Salvia rosmarinus ha detto:

    Gli USA ordinano.
    L’Ucraina combatte.
    Italia ed UE pagano 2,5 MILIARDI di euro!
    Ed in ITALIA milioni e milioni di ITALIANI sono alla miseria.

  2. Zantedeschia ha detto:

    OPERATRICE NO VAX – il giudice si rivolge alla Consulta.
    Il Tribunale di Brescia chiede alla Consulta se la Costituzione è rispettata
    Ma se sono due anni che CONTE e DRAGHI l’hanno stracciata!!!

  3. Marsilea quadrifolia ha detto:

    Biden s è uno dei responsabili della escalation militare in Ucraina. La Casa Bianca utilizzerebbe Kiev come alibi perfetto per condurre una guerra per procura contro la Russia, con l’obiettivo di arrivare a un “regime change”, un clamoroso cambio di regime a Mosca. In altre parole, far cadere Vladimir Putin a suon di sanzioni economiche, armi a Volodymyr Zelensky, morti ucraini e russi, crisi migratoria, energetica e alimentare. Tutto, ovviamente, sulla pelle prima degli ucraini stessi, più o meno inconsapevoli, e poi dell’Unione europea fin qui piuttosto subalterna alle posizioni di Pentagono e Nato.

  4. Toxicodendron radicans ha detto:

    Si fa un gran parlare in questi giorni del problema dell’inflazione. Per prima cosa dobbiamo premettere che quella attuale è una inflazione esogena energetica che non deriva da una diminuzione del tasso di disoccupazione. È l’inflazione peggiore perché un suo aumento non porta neanche i benefici dell’aumento dei prezzi dovuto ad un aumento di persone che lavorano e che di conseguenza spendono i loro salari innescando così un circolo virtuoso. In secondo luogo, il vero antidoto all’inflazione, sia endogena che esogena, esisteva già e si chiamava “scala mobile”.

  5. Vaccinium myrtillus ha detto:

    La visita di Draghi alla Casa Bianca è stata piuttosto breve e si è limitata solo a delle mere dichiarazioni di circostanza sull’amicizia tra Italia e Stati Uniti. Biden, o meglio coloro che lo manovrano realmente, sta già parlando di altri temi. La sensazione è che questa missione di Draghi negli Stati Uniti per pietire la poltrona di segretario generale della NATO si sia rivelata un fallimento completo. Draghi vuole lasciare palazzo Chigi ma non riesce a trovare un incarico che gli dia l’immunità e lo metta al riparo dai prossimi rovesci in arrivo sul debole è fragile sistema politico italiano. Draghi è andato a Washington per cercare la protezione e l’appoggio dei vecchi “amici” ma ha scoperto che questi non sono più al loro posto e hanno perduto il potere che avevano un tempo.

  6. Urtica dioica ha detto:

    La visita di Draghi alla Casa Bianca è stata piuttosto fugace. Non c’è stata nemmeno una conferenza stampa congiunta dei due, salvo le dichiarazioni di circostanza rilasciate dai due nell’ufficio Ovale. La sensazione è che l’incontro Biden-Draghi è sembrato essere marginale rispetto a qualche altro tipo di impegno al quale Draghi doveva adempiere. Soprattutto c’è da far notare anche degli altri elementi sui quali in pochi si sono soffermati. Renzi e Draghi si sono recati negli Stati Uniti nella stessa settimana, l’uno a distanza di pochi giorni dall’altro. Renzi è stato avvistato a Miami il 6 maggio.

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