L’amore dietro le sbarre.

Le chiamano le stanze dell’amore. Sono spazi privati, all’interno del carcere, in cui i detenuti possono ritrovarsi lontano da occhi indiscreti per godere di qualche momento di intimità con il loro partner.

A fare da apripista è Padova, prima città italiana, dove verranno create nel carcere Due Palazzi delle apposite ‘stanze’ in cui i detenuti potranno rinnovare i loro legami affettivi e sessuali con il partner.

La sperimentazione dovrebbe partire subito con la creazioni di piccoli prefabbricati mobili, in pratica dei container, in un’area verde del cortile dell’istituto di pena.

“Sono 25 anni che attendevamo questa rivoluzione – commenta Ornella Favero, direttrice di Ristretti Orizzonti – e sembra finalmente arrivata”. Anche il direttore della struttura, in un incontro di qualche giorno fa, si sarebbe detto favorevole al progetto. A segnare il giro di boa è stata la sentenza numero 10 del 2024 della Corte Costituzionale che ha stabilito l’illegittimità del divieto di colloqui intimi tra detenuti e familiari.

Oltre alle ‘stanze dell’amore’, al Due Palazzi di Padova si sta anche prendendo in considerazione anche la possibilità di ampliare le telefonate a disposizione dei detenuti.

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