La Transinistria chiede di essere annessa alla Federazione Russa.

di Attilio Runello. Fra l’Ucraina e la Romania si trova uno stato che conosciamo poco. La Moldavia. Un paese di circa tre milioni e mezzo di abitanti di lingua rumena. Non ha sbocco al mare. Ha una storia che risale ai Daci sotto l’impero romano. Ha avuto momenti di indipendenza nel medioevo ed è finito diviso fra i grandi imperi che lo circondavano: Russia, Austriaco e Ottomani in epoca moderna. Per chi ha familiarità con i libri di storia si tratta delle regioni della Bessarabia e della Bucovina.
Ha ottenuto l’indipendenza con la dissoluzione dell’Unione sovietica, di cui faceva parte.
Si trova al di là del Danubio. Ultimamente guarda sempre con maggiore attenzione all’Unione europea.
All’interno del proprio territorio esiste una regione piccola, grande quanto una nostra provincia con una popolazione di duecentomila abitanti in prevalenza russofoni.
Potrebbero rappresentare un ulteriore problema per la stabilità in Europa. Sembra che la amministrazione locale abbia fatto richiesta di essere annessa alla federazione russa.
Se da un lato il diritto internazionale riconosce il diritto dei popoli all’autodeterminazione dall’altro ammette anche quello della inviolabilità dei confini di uno stato.
La reazione russa è stata quella di voler proteggere gli interessi delle comunità russofone all’estero ma di escludere un intervento militare.
Purtroppo questo atteggiamento ambiguo della Russia desta preoccupazioni in tutti quei paesi che hanno una minoranza russa nel loro paese.
Il governo moldavo ha assicurato che non si tratta al momento di una dichiarazione preoccupante.

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